È stata quella che sta per concludersi. Alla Messa feriale, contrariamente al solito, hanno presenziato numerosi fedeli e fra questi anche un buon numero di bambini.
Mi è sembrato di tornare alle Messe pre-covid quando l’altare era affollato di ragazzi festanti che rendevano godibile per tutti, anche per i depressi, la celebrazione. Con 10 bimbi all’altare, tutti “mascherati” e opportunamente distanziati, ho rivissuto quei momenti bellissimi che, spero, prima o poi ritorneranno.
Anche i fedeli erano felici. Qualcuno mi ha suggerito di cantare (in fascia gialla è consentito) ma ho preferito non esagerare visto che il virus è sempre in agguato.
Domenica prossima, alla Messa delle 10.00, penso ne verranno altri perché è la festa della Scuola Cattolica: in Diocesi ve ne sono poche ma tutte di livello. Fra queste la nostra “primaria” intitolata a Maddalena di Canossa.
Da notare che “di livello” non significa “d’elite”: i costi infatti sono assai contenuti e per di più scaricabili dalle tasse per cui è accessibile a tutti.
Ai bimbi presenti, ai genitori e ai presenti parlerò anche della mia esperienza diretta dapprima di alunno e poi di insegnante in “Santa Caterina” la scuola paritaria gestita direttamente dalla Diocesi.
È chiaro che festeggiare la scuola “paritaria” non significa sminuire l’importanza della scuola statale. Entrambe lavorano con impegno e successo. Per questo sarei felice se potessero presenziare anche gli insegnanti della statale.