Leggendo un articolo a proposito della situazione socio-economica del Libano ho avvertito tanta sofferenza. Vi spiego subito il perché.
Il giornale riporta infatti notizie terribili.
Manca l’energia elettrica e quindi sono al buio o, al massimo, con qualche ora di luce; la moneta ha perso valore al punto che uno stipendio mensile serve a malapena per una sola settimana; i risparmi depositati in banca non possono essere ritirati se non in mdo contingentato (per i dollari americani è addirittura impossibile); i generi di prima necessità scarseggiano tanto che sono costretti alla “tessera” come in tempo di guerra.
Ora, pensare che il mio carissimo ex-alunno padre Damiano si trova al buio, al freddo e senza cena mi ha lasciato sgomento. E, ancora, pensare che la sua piccola comunità – sono cristiani e musulmani – non ha prospettive per il futuro se non la fame… mi ha fatto male.
Gli ho inviato una mail chiedendogli un indirizzo per inviare generi alimentari (pasta, pomodoro e olio) ma, accorato, mi ha risposto che a lui quel materiale non arriverà mai perché la sua parrocchia è all’interno del paese e quindi il carico verrà senz’altro depredato al momento dello sbarco nel porto.
Oggi provo di nuovo a contattarlo e, se riesce a rispondermi, domani stesso o al massimo nei prossimi giorni vi farò sapere.
Intanto vediamo di pregare per loro.