… a leggere sul giornale dell’accaduto, giorni indietro, a Pietrasanta. Alcuni ragazzi minirenni (con un unico maggiorenne) si sono accaniti contro un giovane africano, disagiato psichico, insultandolo e picchiandolo sordi ai richiami di alcune ragazzine presenti.
Poi, naturalmente, hanno “postato” sul blog la loro “bravata”, vantandosi di quanto avevano fatto, per ottenere consenso dai coetanei.
Davvero bravi!
Mi immagino il dispiacere dei loro genitori e famigliari. Già il Sindaco ha fatto presente l’amarezza di tutto il Consiglio Comunale. Così pure gli insegnanti e i catechisti di questi delinquenti da strapazzo.
Lo psicologo, prontamente intervistato, ha attribuito la colpa di quanto accaduto ai tempi difficili che stiamo vivendo. Penso sia vero perché in altri momenti un episodio simile non sarebbe accaduto o se lo fosse stato non sarebbe passato senza conseguenze… molto pesanti per gli autori del misfatto.
La responsabilità dell’accaduto è anche nostra che non riusciamo a instillare nel cuore dei nostri adolescenti il rispetto per il prossimo e per il Signore. Rispetto che va di pari passo: se uno non rispetta il Signore… non rispetta nemmeno il prossimo e viceversa.
E infatti il giornalista ha posto in risalto il fatto che uno degli scalmanati aggressori “bestemmiava” incurante dei giusti rilievi dei presenti.
Come rimediare? La questione è seria perché da una certa età in poi – ancora profumati del sacro Crisma – gli adolescenti abbadonano chiesa e catechismo. Cominciano a sfuggire anche i genitori e gli insegnanti, pure loro in enorme difficoltà.
Penso che le punizioni, seppure necessarie in questi casi, abbiano poco senso. Forse sarebbe opportuno aiutare i giovani impegnandoli nel volontariato (laico e cristiano), nello sport e in tutte quelle attività formative per fortuna presenti anche nel nostro territorio.
E poi aiutarli a formarsi una coscienza propria, libera dai condizionamenti del gruppo: soprattutto i ragazzi più bravi – sembra una assurdità ma purtroppo è la verità – subiscono l’influenza del più arroganti fino a diventare pure loro arroganti e prepotenti.
Per questo sarà essenziale che i catechisti, oltre che impegnarsi con i gruppi, provino a perdere un po’ di tempo con i singoli cercandoli e amandoli con lo stesso cuore di Gesù.