Anche la carissima Liliana è tornata alla casa del Padre. È vero che ha finito di patire, come siamo soliti dire quando la malattia diventa troppo pesante, ma siamo dispiaciuti ugualmente per la sua scomparsa. Si stava bene in sua compagnia perché riusciva, in un modo o in un altro, a strapparci un sorriso
Era una donna di grande fede: finché ha potuto ha frequentato la chiesa insieme alla figlia, accolta con affetto da me e dalle sue care amiche. Era anche una donna intelligente e volitiva e prova ne è il fatto dei titoli onorifici ricevuti nel corso della sua lunga vita.
L’impegno per l’UNITALSI, l’associazione che cura il trasporto degli ammalati a Loreto e a Lourdes, l’aveva spinta a farsi attiva promotrice di questo nobile servizio con i giovani.
E infatti tantissimi ragazzi e ragazze del Forte, oggi ormai padri e madri di famiglia o impegnati professionisti, l’avevano seguita in questa esperienza ricavandone un grande beneficio umano e cristiano.
Mentre il figlio parlava di questo, alla conclusione del funerale, vedevo molti assentire: una signora è stata perfino citata pubblicamente…
L’aspetto della sua personalità che ho sottolinato per primo è stato il suo contributo “unitivo” alla vita e alle vicende del paese. Anche se non aveva peli sulla lingua amava così tanto il paese da passare sopra alle polemiche.
Un aspetto questo da sottolineare in questo particolare momento della vita paesana. La franchezza è necessaria. Ma è necessaria, anzi indispensabile, anche la cordialità reciproca.