555. IN CAMMINO – miao

Mi dicono che oggi è giornata internazionale del gatto! Non lo so se è una battuta oppure una notizia vera. La prendo per vera e anzi colgo l’occasione per scrivere qualcosa sulla “gattina” parrocchiale.

Immagino che per voi, abituati a vedermi sempre in giro con la piccola Lola, sarà una sorpresa ma è proprio così: la parrocchia ospita e sfama anche una micia di colore grigio tigrato molto graziosa.

È randagia ma passa quasi tutte le notti nel vano sotto il corridoio che porta dalla canonica alla sacrestia: d’inverno c’è un soffuso tepore visto che vi scorrono sopra le canalette del riscaldamento e d’estate, essendo all’aperto, permette di trascorrere la notte al fresco.

Questo succede da un bel po’di anni. Ciò nonostante continua a essere timorosa senz’altro per la presenza della Lola che non perde occasione per farle dispetti anche se si tratta di dispetti tra … sorelle in quanto hanno capito bene entrambe che sono ugualmente amate (e nutrite).

Un tempo si era fatta più socievole. Addirittura saliva al piano superiore sotto il naso della Lola.  Eh sì, per amore si sfida anche il pericolo.

Allora infatti era ospite in canonica anche Vaduz, il gattone nero di don Edoardo, che condivideava con lei la stanza dei sogni…: si sdraiavano insieme, al fresco, e … “sognavano”, felici di farsi compagnia.

La Lola non aveva il coraggio di distoglierli da quei momenti dolcissimi anche se talvolta ne approfittava per papparsi la loro cena!

Da quando Vaduz si è trasferito a Capezzano monte, seguendo il suo padrone, e si è fatto una nuova compagna la micia passa lunghe ore da sola e fa molta tenerezza.

Per questo motivo le siamo – tutti – molto vicini con affetto e comprensione La gatta non ha ancora un nome… al momento per chiamarla ricorro al miagolio. Forse dandole un nome potrebbe farsi più domestica. Datemi un suggerimento…

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