L’ANIMA DI FESTIVALMARE

Derna Polacci con Franco Fasano

La Versilia ha un concorso canoro di riferimento a livello italiano: è “Festivalmare”, kermesse per voci nuove da cui sono usciti artisti che si sono fatti strada nel mondo della musica e dello spettacolo. L’ideatrice e organizzatrice della manifestazione è Derna Polacci. Quest’anno si festeggia la trentesima edizione dell’evento, che si segnala per serietà e collaborazioni di livello.

di Silvia Cecchi

Dalla passione per la musica e dalla volontà di creare qualcosa di bello e di serio è nato “Festivalmare”, un concorso canoro nazionale per voci nuove che quest’anno festeggia la sua trentesima edizione. È un fiore all’occhiello per la Versilia e in particolare per Forte dei Marmi, dove ha origine la sua storia, frutto dell’impegno di Derna Polacci.

Dal festival sono usciti cantanti che hanno fatto strada e la stessa manifestazione nel tempo si è consolidata sempre più, instaurando collaborazioni importanti a livello nazionale con l’obiettivo di sostenere gli artisti nel loro percorso.

L’appuntamento annuale con Festivalmare è un’occasione anche per il pubblico in genere, che ha la possibilità di trascorrere delle belle serate nella propria zona ascoltando voci stupende e assistendo a momenti di intrattenimento, arricchiti da ospiti di fama”, commenta Polacci.

Marco Masini ospite di Festivalmare

La maggior parte dei concorrenti proviene da scuole di musica e per regolamento ha un’età compresa tra i quattordici e i trentacinque anni. I cantanti si esibiscono dal vivo, interpretando un brano edito. Il concorso si svolge in tre serate e una commissione di esperti è incaricata della selezione. La giuria in questione è composta interamente da maestri di musica del territorio, che sempre per regolamento non devono avere artisti in gara. “I partecipanti rispettano molto questo concorso, proprio perché si tratta di un evento di qualità”, dice l’organizzatrice. “Non è stato facile per me metterlo in piedi, portarlo avanti e farlo crescere nel tempo, ma fin dall’inizio ho avuto un preciso intento: realizzare qualcosa di più o meno grande, più o meno bello, però assolutamente serio”.

Dietro all’allestimento di Festivalmare c’è un grande lavoro e un impegno economico non indifferente, che Polacci porta avanti senza sponsor. Il concorso è patrocinato da molti enti e si avvale di collaborazioni di livello, ma mancano dei partner sostenitori che investano nella kermesse: “Vorrei che i versiliesi dessero più credito a questa iniziativa e che la sostenessero. Provo una certa amarezza nel constatare che non viene tenuto in considerazione il fatto che si tratta di un concorso di riferimento a livello italiano tra quelli del settore”.

La cantante Giulia Mutti

Derna Polacci appartiene a una famiglia fortemarmina ed ha cinquantasette anni: “Ho gestito il festival senza appoggi e senza politica. Tutto quello che si vede è nato da me e da chi mi aiuta, in particolare la mia famiglia e lo storico conduttore della manifestazione Loris Marchi, professionista e mio braccio destro”. Per promuovere attenzione verso la rassegna è stato costituito anche un circolo culturale che prende il nome dal concorso.

La determinazione di Derna è stata fondamentale non solo per far crescere Festivalmare, ma anche per superare i grossi ostacoli che la vita le ha posto davanti. Affetta da osteogenesi imperfetta congenita, ovvero da un’estrema fragilità ossea, si è dovuta misurare con limiti fisici e sofferenze davvero duri da sopportare. “Ci tengo a portare avanti tutto da sola per vedere cosa so fare. È una sfida con me stessa: provvedo a tutti i particolari, tengo le relazioni, preparo le scalette. Affido agli altri solo ciò che fisicamente mi è impossibile fare”. In questo senso la sua famiglia è in prima linea anche sul palco: la sorella di Derna, Vittoria, conduce insieme a Loris Marchi le serate del concorso ed è presente in scena anche la nipote dell’organizzatrice, Arianna.

Loris Marchi e Vittoria Polacci

La famiglia Polacci è sempre stata molto unita e accomunata dall’amore per la musica. Vittoria è appassionata al pianoforte e Derna ha avuto un’innata passione per il canto fin da piccola. A sei anni ha partecipato alle selezioni per lo “Zecchino d’Oro” e crescendo ha approfondito le sue conoscenze con l’aiuto del suo maestro e mentore Franco Giannaccini, che le ha fatto conoscere l’emozione del palco, togliendole la paura del pubblico. Ha partecipato per diverse edizioni al concorso “La rosa d’argento”, uno dei più conosciuti in passato nella Versilia storica, finché non si è classificata al primo posto con “Gli sconosciuti eroi”, canzone scritta da lei stessa e musicata da Elisabetta Sacchelli. Il suo brano andò anche in concorso nel viterbese, nell’ambito di un festival per testi inediti. Per ovvi motivi non le fu agevole partecipare in prima persona, ma la sua canzone, interpretata da un’altra cantante, si piazzò al secondo posto.

Insieme, poi, ad altri ragazzi in passato ha inciso un cd, in diffusione a livello locale, dove ognuno presentava una propria canzone, che nel suo caso era “Amare”, per la musica di Paolo Fontana. Nel raccontarci i suoi trascorsi giovanili vengono fuori anche spiacevoli episodi che l’hanno vista penalizzata proprio per la sua disabilità.

Ho sempre avuto un bell’orecchio musicale e col passare del tempo mi sono scoperta particolarmente portata ad organizzare gli eventi”, spiega. Festivalmare è nato proprio in conseguenza di questa passione e in concomitanza con la morte di suo padre, Ubaldo Polacci. “Io e mio babbo eravamo due anime in un nocciolo, ci si capiva al volo con uno sguardo. Gli raccontavo tutto, facevamo tante risate insieme. Era simpatico e bello”, ricorda la figlia. Anche Ubaldo era amante della musica e dell’arte, come il resto della famiglia, e tutti insieme condividevano dei momenti belli in casa e fuori. “Mia mamma mi ha incoraggiata di più sulla strada del canto perché lei era più forte di carattere, mentre mio padre aveva paura che mi illudessi e rimanessi delusa, però è sempre stato orgoglioso di me”.

Quando Ubaldo è morto, colto da arresto cardiaco a cinquantacinque anni, a Derna è crollato il mondo addosso: “Avevo bisogno di qualcosa per scuotermi dal dolore e per togliermi dalla mente questo pensiero doloroso fisso. Così, a pochi mesi dalla sua morte, presi coraggio e insieme a un gruppo di ragazzi tutti un po’ nel campo demmo vita alla prima edizione del concorso nel settembre dell”88. All’inizio la manifestazione si svolgeva in una serata sola, poi è cresciuta, estendendosi a tre serate”.

Festivalmare è patrocinato dalla Regione e dalla provincia di Lucca, dai comuni di Forte dei Marmi, Viareggio, Seravezza, Pietrasanta, Stazzema, Massarosa. Si avvale della scenotecnica (tecnici luci e suono) “LIT”, collabora con “La Nazione”, “Radio Bruno”, la casa discografica “Top Records”, il concorso “Bim Music Network”.

Arianna

Al vincitore di Festivalmare viene assegnata una borsa di studio di mille euro proposta dal comune fortemarmino, grazie alla sensibilità dell’assessore alla cultura Simone Tonini.

La “Top Records” offre un contratto di pubblicazione del brano presentato in gara con la commercializzazione digitale sui maggiori store on-line e invita il vincitore nella sua sede di Milano per un incontro conoscitivo mirato alla realizzazione di un eventuale progetto discografico. L’etichetta si riserva inoltre di scegliere fra tutti i concorrenti un artista da presentare alle selezioni di Sanremo nella sezione ‘giovani’.

Il gemellaggio con Bim Music Network di Bellaria Igea Marina prevede che i vincitori delle due competizioni partecipino gratuitamente ai rispettivi concorsi. I finalisti della gara romagnola si esibiscono a loro volta davanti a una giuria di qualità, con Mogol come presidente. “Con Bim Music Network condividiamo idee e serietà”, dice Polacci.

Nell’ambito di Festivalmare sono previsti poi altri premi leggibili in dettaglio nel regolamento del concorso, che ogni anno riserva delle novità.

Il lavoro attento che è alla base della rassegna trova riscontro anche nei nomi dei partecipanti e vincitori del concorso versiliese che si sono fatti strada nel mondo della musica e dello spettacolo. Fra questi ricordiamo Mattia Inverni, per quasi dieci anni nel cast di “Notre-Dame de Paris” e recentemente in quello di “Rapunzel”, affermato performer, cantante e insegnante del settore; Stefano Picchi che si è particolarmente distinto nel corso del festival di Sanremo del 2004 cui è seguita una brillante carriera; la giovane e già stimata cantautrice Giulia Mutti, che vanta collaborazioni con grandi nomi della musica; Silvia Olari e Paola Bivona che, fra le altre attività, si sono fatte notare in talent-show televisivi di successo.

Mattia Inverni vincitore di Festivalmare nel 1997

Di spessore, inoltre, i nomi degli ospiti che negli anni hanno preso parte alla kermesse, tra cui Marco Masini, Aleandro Baldi, Mario Lavezzi, Franco Fasano.

Tra Derna e i ragazzi che partecipano alla manifestazione c’è un bel rapporto di fiducia reciproca. L’organizzatrice li segue con attenzione, li incoraggia e li mette in guardia da possibili insidie. I cantanti sono inoltre sensibilizzati rispetto alla realtà della disabilità, perché Polacci si è resa tante volte disponibile a sostenere spettacoli a scopo benefico, avvalendosi della notorietà di Festivalmare. “Quando partecipiamo a queste iniziative, faccio un giro di telefonate e i giovani del nostro concorso si dimostrano sempre molto disponibili”, spiega l’organizzatrice.

Proprio per la dedizione con cui vengono seguiti e incoraggiati i cantanti e per l’attenzione dimostrata tramite il marchio della Kermesse verso realtà svantaggiate, Festivalmare è stato premiato dall’Associazione per le malattie reumatiche infantili (AMRI), che opera presso l’istituto Gaslini di Genova.

In conclusione del nostro incontro, chiediamo a Derna qual è il suo rapporto con la fede: “A causa dei miei limiti fisici con l’andare del tempo la mia fiducia nel Signore si è ridotta”, risponde. “Apprezzo i malati che trovano forza nella sofferenza, ma a me non riesce. Non mi è stata data la scelta di offrire il mio dolore, mi sono trovata costretta in questa condizione. Io non posso dire che mi ha salvato la fede. Mi ha salvato la Derna e la mia famiglia”.

A questo proposito ci racconta che anche suo padre vacillò nelle sue convinzioni religiose a seguito della diagnosi della sua malattia, al contrario di sua madre Carolina Zarri: “Ho imparato tanto da mia figlia: è lei che mi dà la forza”, interviene sua mamma mentre parliamo.

Il rapporto col Signore, insomma, per Derna al momento è inquieto. La relazione nonostante tutto c’è, ma lei Gli manifesta molto sinceramente il suo disappunto.

 

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