Trascorrere delle ore in amicizia e in allegria, uscendo dal solito ambiente e mettendo da parte il dolore: questo lo spirito che anima il centro di accoglienza di Querceta “Gruppo Per Servire”, che si dedica a giovani e adulti affetti da varie forme di disabilità.
Da trentacinque anni i volontari dell’associazione si adoperano per proporre un’alternativa all’isolamento, perché i veri nemici da combattere sono l’emarginazione e la solitudine.
Il gruppo organizza gite, momenti di animazione presso la stessa sede del centro, attività ricreative di vario genere. Le porte sono aperte a tutti coloro che vengano a conoscenza di questa realtà.
DI SILVIA CECCHI
“Sono più di trent’anni che mi dedico a persone con disabilità e sono gli anni che mi hanno dato la vita”. Così Ginetto Ercolini, presidente del centro di accoglienza “Gruppo Per Servire” di Querceta, descrive il rapporto che ha con i suoi ragazzi, persone di varie età, che lui chiama sempre in questo modo a dimostrazione dell’affetto che li lega.
“Stare a contatto con loro ci fa sperimentare la vera amicizia, il vero amore. Quel poco che noi doniamo permette ai nostri ragazzi di superare e dimenticare per un giorno il dolore che hanno addosso. Alla fine del tempo trascorso insieme ci chiedono sempre: quando ci rivediamo?”.
In realtà non è affatto poco quello che il gruppo di accoglienza offre a giovani e adulti affetti da diverse forme di disagio fisico o mentale. L’associazione, che è senza scopo di lucro e si basa su volontariato puro, organizza almeno una domenica al mese delle giornate di aggregazione per consentire a coloro che hanno simili problemi di trascorrere delle ore in amicizia e in allegria, fuori dal loro solito ambiente, alleviando al tempo stesso le rispettive famiglie. Il gruppo promuove attività presso la stessa sede del centro, gite di vario genere, con escursioni all’Acquapark, al mare, a Montenero, all’acquario di Livorno, finsettimana sul lago Maggiore. Organizza momenti di condivisione particolari nei periodi delle feste di Natale, Pasqua, carnevale; anima un grande presepe vivente presso il centro, divenuto molto conosciuto ed entrato ormai a far parte della trazione locale; realizza dei musical con la partecipazione dei ragazzi, che si preparano insieme ai volontari con tutte le prove del caso. Svolge, inoltre, regolarmente servizio di trasporto scolastico per studenti portatori di handicap.
Presso la sede dell’associazione sono disponibili venticinque posti letto per accogliere i ragazzi in occasione di particolari iniziative promosse dal gruppo e per comitive esterne. Nel periodo estivo, ad esempio, la struttura ospita regolarmente persone disabili appartenenti ad un’associazione di Brescia in contatto da tempo col centro di Querceta e offre soggiorno per un mese ai bimbi del progetto Chernobyl, su invito dello stesso gruppo ‘Per Servire’.
Le porte del centro sono aperte a tutti coloro che vengano a conoscenza di questa realtà, perché i mali peggiori da combattere sono la solitudine e l’emarginazione. Proprio questo è lo spirito che ha portato alla nascita dell’associazione, fondata alla fine del 1980 su spinta di don Piero Dini, allora cappellano di Querceta. Inizialmente era stata pensata come aiuto a giovani con problemi di tossicodipendenza, ma poco tempo dopo fu ritenuto più opportuno rivolgere l’opera di volontariato in favore di ragazzi con problemi di disabilità.
“Le attività iniziarono con un gruppo ristretto di ragazzi – racconta il presidente – in quanto in quegli anni era ancora diffuso un sentimento di vergogna, che portava a tenere nascoste simili situazioni di disagio”. L’associazione dunque si è dovuta adoperare molto per entrare in contatto con le famiglie dove erano presenti tali problemi, cercando di diffondere una cultura diversa e di proporre un’alternativa all’isolamento. Oggi segue regolarmente venticinque persone residenti nei quattro comuni della Versilia storica (Querceta, Forte dei Marmi, Stazzema e Pietrasanta), più altre provenienti da fuori.
Il centro ha sede nello stabile dell’opera cardinale Maffi, ex asilo Galleni, oggi di proprietà della parrocchia S. Maria Lauretana di Querceta. Ginetto Ercolini si è preso cura dell’immobile che negli anni è stato completamente ristrutturato e attrezzato secondo le norme per l’accoglienza di gruppi e lo svolgimento di numerose iniziative. Il centro è molto ampio, con ambienti vari, camere e cucine. Dispone di una chiesetta e si avvale di un bello spazio esterno dove sono presenti anche le strutture per il presepe vivente e diversi animali da cortile e d’affezione. “Siamo tutti volontari – dice Ercolini –, può darsi che ci ci sfugga qualcosa, ma cerchiamo di essere precisi e a norma perché abbiamo a che fare con persone. L’opera che svolgiamo è impegnativa perché nella gran parte dei casi dobbiamo accudire in tutto i nostri ragazzi”.
Essendo da sempre vicino all’ambiente parrocchiale, il presidente, che fa parte dell’associazione dall’’82, chiese all’allora parroco di Querceta, Marcello Fascetti, di poter abitare nello stabile come custode, con l’impegno di rendere lo spazio fruibile per chi ne aveva bisogno. “Ho sempre vissuto nella zona – ricorda Ercolini – e mi dispiaceva vedere questo immobile deteriorarsi sempre di più col passare del tempo. Quando monsignor Fascetti acconsentì alla mia richiesta, mi venne l’idea di mettere a disposizione questo spazio in particolare dei ragazzi disabili, con cui ero entrato in contatto tramite il gruppo Per Servire”.
Il presidente, sostenuto in quest’opera dalla sua famiglia, e i volontari del gruppo vivono ciascuno del proprio lavoro e si adoperano per l’associazione con sforzi personali. Per raccogliere i fondi indispensabili per il servizio vengono organizzate numerose iniziative a scopo benefico (pesche di beneficenza, corse podistiche, lotterie, rappresentazioni teatrali, partecipazioni a fiere con banchetti).
Anche i lavori di riqualificazione della sede sono stati realizzati a titolo di volontariato dai membri del centro, con il contributo generoso di benefattori che tramite offerte o prestito di materiali necessari hanno reso possibile il progetto, compresa la recente sistemazione di una parte degli ingenti danni causati all’immobile dalla tempesta di vento del marzo scorso.
“Io ho sempre creduto tanto nella provvidenza – dice Ginetto –. Sono riuscito a portare avanti gli impegni e i propositi anche in momenti difficili, perché inaspettatamente sono arrivati gli aiuti necessari, rendendo possibile quello che sembrava difficile da realizzare”. Il presidente si definisce molto credente, anche in virtù dell’educazione familiare ricevuta e della sua storia personale: “Avevo la mia famiglia e il mio lavoro, ma ho sempre sentito come una vocazione che mi spingeva ad adoperarmi per questo”.
L’associazione è apartitica, apolitica e aconfessionale per statuto. Vuole, infatti, essere aperta a tutti, ma le sue radici sono cristiane e questo non dovrebbe essere trascurato: “Il gruppo è nato dalla parrocchia ed è dunque d’ispirazione cattolica – dice Ercolini –. A me personalmente farebbe piacere che questo aspetto potesse essere valorizzato. Per diverso tempo siamo stati seguiti da don Nino Guidi, quando era parroco di Pozzi: ci ha sostenuti tantissimo sia come volontario sia come sacerdote. Come lui stesso ci diceva, il fatto di aiutare è già una bella preghiera, ma da quando è stato trasferito in altra sede ci è venuta a mancare una guida spirituale stabile che possa rendere il senso profondo dello spirito che anima il volontariato e le sue opere di misericordia”.
Il presidente si adopera per accompagnare alla Messa i ragazzi che lo desiderano quando si ritrovano la domenica e ritiene che si tratti di un momento importante per tutti, forse ancor più per gli accompagnatori che per le persone disabili: “Se c’è un paradiso, come credo, penso che per i nostri ragazzi la strada sia già spianata”.
Ercolini non teme di usare parole come handicap o disabilità: “Io stesso ho un difetto all’anca e per questo sono handicappato. Qual è il problema? I nostri ragazzi sono disabili, ma sanno volere un bene vero ed hanno un sorriso che scalda il cuore. Purtroppo ancora oggi assistiamo ad episodi di mancanza di rispetto e ad atteggiamenti sgarbati o discriminatori verso chi ha un disagio. In questi casi sono intransigente: sono i miei ragazzi, è la mia vita, guai a chi me li tocca”. Poi aggiunge: “Dovremmo tenere ben presente che tutti siamo potenzialmente disabili: siamo sani in questo momento, ma ci possiamo ammalare in un attimo”.
Il presidente loda l’impegno dei propri volontari, una trentina quelli attivi, e rivolge un invito ad altre persone avvicinarsi a questa realtà: “Non bisogna essere professionisti. Lì per lì non risulta semplice, ma poi ci si rende conto che invece è facile e che è bello. Secondo me siamo inutili o solo egoisti per la propria vita se non facciamo qualcosa per il prossimo”.
Silvia Cecchi
Il centro di accoglienza “Per Servire” ha sede in via Galleni 53, a Querceta. Il recapito telefonico dell’associazione è 338-8684026, mail: [email protected] oppure [email protected]