Venerdì 12 ottobre presso la sala parrocchiale della chiesa del SS. Sacramento in Pietrasanta è stato presentato, a cura di mons. Arcivescovo, il nuovo piano pastorale per l’anno 2018-2019.
Il piano pastorale è intitolato “Dalla Chiesa terrena alla Chiesa celeste” e offre indicazioni pastorali sul tema della vita eterna. In quest’anno, scrive l’Arcivescovo, ci viene offerta l’occasione per rivolgere la nostra attenzione alla patria del Cielo per riflettere con una fede più matura sul mistero della vita eterna e sulle verità ultime (morte, giudizio, inferno, paradiso) circa la sorte di chi ha terminato questa vita ed è giunto sulla sponda dell’eternità.
L’Arcivescovo stesso ha riconosciuto che si tratta di un argomento scomodo nel contesto culturale del nostro tempo; pure però questi argomenti fanno parte integrante e ineliminabile della nostra fede cattolica.
L’uditorio è rimasto assai freddo nell’ascolto, per questo l’Arcivescovo ha voluto consegnare personalmente a tutti i presenti copia del libretto con l’esortazione a leggerlo e meditarlo con attenzione.
A una prima lettura ho fermato l’attenzione sul tema del suffragio, peraltro appena accennato nel testo, anche se nell’abitudine dei fedeli è una prassi consolidata: nelle nostre comunità sono in tanti a chiedere celebrazioni in suffragio dei propri defunti, con una partecipazione decisamente notevole.
Nel testo naturalmente è presente l’accenno al suffragio che riporto integralmente qui di seguito: “In fondo il battezzato è già passato dalla morte alla vita, per cui nella fede il passaggio attraverso la morte è il passaggio alla vita piena: una vita migliore. In questo modo pregare per i defunti diventa un inno alla vita, perché si prega per e con chi vive in Cristo nel mistero di Dio. Se la morte di una persona cara è sempre una profonda ferita alla sensibilità di ciascuno, può essere colta anche come una feritoia attraverso la quale entrare in rapporto con la pienezza della vita, così come lo sono state le piaghe di Cristo risorto per lo stesso Tommaso che ha toccato i segni della morte di Cristo e ha creduto alla sua divinità, proclamando: “Mio Signore e mio Dio” (Gv 20,28).
L’incontro si è concluso con l’invito a visitare insieme con le nostre comunità il cimitero monumentale di Pisa, arricchito ultimamente del “Trionfo della morte” completamente restaurato.