505. IN CAMMINO – Percorso sinodale (1)

Ieri sera  si è tenuta la processione eucaristica con annessa benedizione del mare. Il tempo minacciava pioggia ma siamo riusciti a giungere al termine senza una goccia d’acqua.

Gli uomini e le donne addetti ai servizi, le suore e le catechiste, i filarmonici e tutti coloro che hanno partecipato/aiutato sono stati all’altezza del loro delicato compito. A loro dunque il ringraziamento dei genitori/parenti dei bimbi della Comunione, dei balneari (rappresentati dalla compagnia della vela presente con la bandiera), dell’Amministrazione (presente col labaro) e mio personale.

Grazie!

Ma oggi è Lunedì e non posso fermarmi a ieri: giorno dopo giorno i problemi cambiano e gli appuntamenti si susseguono. Il tempo, in parrocchia, corre velocissimo senza concedere un attimo di tregua.

Oggi, ad esempio, sono in ritardo sua tabella di marcia – mi riferisco alla nota quotidiana – perché ho dovuto intrattenere per l’intera mattinata alcuni miei confratelli venuti apposta da Roma e da Massa per consultarmi. Non potevo certo salutarli e spedirli a casa senza offrire loro il pranzo!

Subito dopo sono andato a dare l’Olio Santo a un parrocchiano anziano e ammalato che a suo tempo ha fatto tanto bene alla chiesa e alla comunità cittadina.

Ora sono qui a scrivere qualcosa ma con la testa sono già ai bimbi che riceveranno la Comunione Domenica prossima e soprattutto all’appuntamento di Sabato prossimo quando, in cattedrale, consegneremo il materiale del percorso sinodale al Vescovo nell’occasione della VEGLIA DI PENTECOSTE.

Questo stesso materiale lo consegnerò prima a voi, parrocchiani e amici, MERCOLEDI’ SERA, alle 21.15, nella nostra chiesa, nel corso di una celebrazione senz’altro meno solenne di quella del Duomo di Pisa ma probabilmente più sincera.

Tornerò sull’argomento anche domani aggiungendo altri particolari.

A domani.

 

504. IN CAMMINO – abbiamo finito!

Questi ultimi giorni sono stati micidiali. Prima di tutto per gli operai e il restauratore ma in parte anche per me e per i miei collaboratori più stretti.

Io tengo alla chiesa come voi tenete alla vostra casa. Magari in canonica sono un po’ (anzi, molto) disordinato ma in chiesa desidero che tutto sia in ordine prima di tutto per rispetto al Signore, poi per quanti la frequentano e poi anche per mio orgoglio personale.

Così, man mano che gli operai smontavano il palco – quattro giorni, prima lato monte, poi lato mare, lato Viareggio e infine il corpo centrale – devevamo necessariamente spolverare le panche e pulire il pavimento.

Per le panche non ci sono stati contrattempi. Per il pavimento invece è stata una vera e proria “lotta”. Quando sembrava perfettamente pulito subito spuntavano nuove macchie di sporco per il fatto che il pavimento era pieno di polvere.

Questa mattina, con l’aiuto di aiutanti forti (gli uomini) ed esperti (le donne), siamo riusciti se non proorio a risolvere il problema almeno a dare un colpo risolutivo alla polvere per cui la chiesa, al momento, è presentabile.

Adesso però vi lascio perché c’è da mettere a posto le panche: avendo, nell’ordine, funerale, matrimonio e prime Comunioni devo studiare una collacazione che vada bene per tutti.