Ieri sera ho cenato insieme con i giovani/ssimi e i loro educatori/genitori dell’oratorio romano di Santa Maddalena di Canossa nel refettorio delle Madri. La cena comprendeva dei tranci di pizza guarnita con patate fritte, coca-cola e gelato con Madre Danila a fare da cameriera… Erano presenti anche due giovanissimi di paese a rappresentare la nostra comunità.
Devo dire che è stata una piacevole sorpresa vedere questi ragazzi e ragazze felici di stare insieme, in modo educato e composto. Mi sono tornate in mente le parole del salmo/canto: “Com’è bello, come dà gioia che i fratelli stiano insieme…” Come pure le parole di Gesù: “Dove due o tre sono riuniti nel mio Nome, io sono in mezzo a loro” o quelle del teologo e scienziato gesuita (dei miei tempi) T. de Chardin che scriveva che “dove c’è la gioia (pulita) di stare insieme c’è Dio”.
A tavola ero vicino a due di questi ragazzi, uno all’inizio delle scuole superiori e uno ormai alla fine: entrambi, ma anche gli altri che ascoltavano e annuivano, mi hanno parlato molto bene del loro BOSS (assente per malattia), dei loro educatori, delle Suore… e anche questo mi ha fatto piacere considerando che i giovani, in genere, sono molto critici nei confronti degli adulti, sia laici che religiosi.
Madre Danila era visibilmente felice di questa bella comunità giovanile: mi ha spiegato – ma ne ero ben consapevole anche prima – che l’insegnamento di Santa Maddalena continua a essere valido anche per i nostri tempi: offrire ai giovani (con la scuola e con l’educazione in genere) la possibilità di conoscere il Signore per amarlo nella pratica religiosa e nella disponibiltà verso i fratelli più poveri.
Però l’ho vista molto stanca (e pure delusa per certe assenze) e stanche erano pure Madre Beatrice e Madre Teresina: l’ho amorevolmente rimproverate perché hanno il dovere di riposarsi dopo un anno faticosissimo.
Le altre foto dei giovani le pubblicherò nel numero di Natale della Rivista parrocchiale.