Ieri sera, alla Messa delle 18.00, ci siamo trovati in molti a pregare per Papa Francesco: alcuni con il volto rigato dalle lacrime, altri più composti ma ugualmente molto addolorati. Tutti i presenti mi hanno rivolto le più sentite condoglianze consapevoli che la sua scomparsa se addolora tutti i cristiani addolora in modo particolare noi sacerdoti.
Più persone mi hanno chiesto di scrivere qualcosa su di lui. Al momento non mi sento di farlo. Lo scriverò più avanti appena smaltito il dolore perché anch’io sono rimasto molto colpito dalla sua scomparsa.
Mentre scrivo questa nota ho davanti agli occhi la foto scattata con lui, subito dopo la Messa nella chiesa di Santa Marta, nell’occasione del mio 40° anniversario di sacerdozio.
Il card. Baldisseri, negli anni giovanili “cappellano” a Querceta era riuscito a scovarmi un posticino per celebrare col Papa in Santa Marta. Ero partito dal Forte a notte fonda per essere a Roma alle prime luci dell’alba. Il viaggio era andato benissimo e quindi potei partecipare alla celebrazione. Dopo la Messa ci fermammo a pregare in silenzio, tutti insieme. Lui era in mezzo a noi come un semplice prete. Poi un saluto veloce, una stretta di mano con l’augurio per i miei parrocchiani e via…
Mi apparve molto stanco/preoccupato e infatti ne scrissi in questo senso nel bollettino. Venni però amorevolmente ammonito dai lettori a non insistere troppo su questo argomento e lo feci (nel bollettino successivo) ma con scarsa convinzione: e i fatti (molto tristi perché legati a episodi di malaffare scoperti in Vaticano) che nei giorni seguenti emersero mi dettero amara conferma che avevo visto giusto. Era preoccupato e non poco!
Tornando a ieri lo abbiamo raccomandato al Signore e lo stesso faremo nei giorni a venire nel corso della Messa, alle 18.00. Penso di esporre la foto dell’incontro di cui sopra ma non sono ancora sicuro. Chiederò consiglio ai miei collaboratori.