Venerdì scorso è stato celebrato il “trigesimo” (la Messa di suffragio nel 30° giorno dalla morte) di don Danilo nella chiesa di Capezzano presenti i suoi amici e i suoi parrocchiani.
Anche noi, nello stesso giorno, lo abbiamo ricordato e lo ricorderemo per l’intero anno come siamo soliti fare con i nostri cari defunti tanto più se sono stati nostri collaboratori.
Mi giunge oggi una lettera da parte di un suo amico, Mario Giannelli, in cui mi si dice che don Danilo mi riservava sempre parole di grandissima stima e immensa amicizia. Ne ero certissimo ma questa conferma mi ha fatto molto piacere.
In più mi viene allegata una lettera/composizione, scritta da don Danilo, che mi piace riportare perché utile alla nostra riflessione soprattutto in questo giorno, vigilia delle “ceneri”.
(…) “Altrove è un bell’avverbio. Dice tutto.
Non può finire tutto con una palata di terra sulla mia bara.
Già di qua sono convinto che Cristo ha cambiato la storia del mondo e l’ha orientata verso traguardi di vita eterna.
Altrove!
Con il Signore la nostra umanità, proprio quella che è stata vulnerata dalla Colpa, è riconciliata con Dio e innalzata accanto a Lui.
Dunque con Gesù anelo a una dimora che passa sì dal cimitero di Azzano ma il viaggio non deve fermarsi lì.
Io ci credo: Cristo Gesù ha parlato di un Regno eterno e universale, un regno di verità e di vita. Un regno di giustizia di amore e di pace.”