Alcune agenzie funerarie propongono ai parenti del defunto oltre che la cassa funebre, i fiori, la sala mortuaria… anche il musicista e il cantante.
Questo determina dei contrattempi molto fastidiosi in quanto il funerale da momento di preghiera si trasforma in evento mondano. E questo non va bene.
Il problema maggiore sono i canti e i cantanti. Serve quindi un po’ di chiarezza…
I canti del funerale religioso sono quelli prescritti dal rituale e cioè: 1) L’ETERNO RIPOSO all’inizio; 2) IO CREDO RISORGERÒ subito dopo la benedizione e l’incensazione della salma; 3) IN PARADISO alla fine della celebrazione.
Possono essere proposti altri canti ma previo il consenso del celebrante che, nel mio caso, non è solito accordare in quanto mi vengono sempre proposti canti profani che niente hanno a che vedere con la liturgia.
A giudizio del celebrante (o per disposizioni sanitarie come in questo tempo di epidemia) è possibile limitarsi al suono dell’organo, ma anche in questo caso con brani scelti e cioè l’AVE MARIA, il CANTICO DELLE CREATURE e un altro brano che in questo momento mi sfugge …
In genere mi limito – salvo eccezioni e cioè in presenza di al suono dell’organo perché prevede il silenzio e quindi consente ai presenti una maggiore concentrazione.
Sempre per lo stesso motivo non c’è questua e non vengono posizionati nemmeno i contenitori. E questo da sempre o meglio da quando sono parroco di Forte dei Marmi quindi da 25 anni.
Vi prego di rispettare queste norme studiate per favorire il suffragio.