485. IN CAMMINO – punizione!

Ho messo il limone in punizione!

La pianta è bellissima, rigogliosa, però non c’è ombra di fiori e quindi di frutti. Strano davvero visto che negli anni passati ha sempre fatto il suo dovere. Tanto più quest’anno che lo avevamo accudito con attenzione… concime, potatura, antiparassitari vari e tante coccole con parole e gesti affettuosi.

È risaputo infatti che anche le piante, come gli animali e gli esseri umani, recepiscono i nostri messaggi e quindi è bene unire all’assistenza materiale (concime) anche quella morale (paroline dolci…).

Giorni addietro gli avevo rivolto un discorsetto: “Sei proprio un  bel limone. Tutti coloro che passano ti guardano con ammirazione. Però quest’anno non vedo né fiori né frutti.”

Il limone non ha fatto una piega però mi è sembrato un po’ svagato quasi fosse innamorato o avesse altri pensieri per la testa… forse la guerra, chissà!

A quel punto ho cambiato tono: “Guarda che se non fai il tuo dovere ti metto in punizione!”

C’è stato uno stormire di fronde “ironico”come a dire: “Davvero? La tua “punizione” mi fa un  baffo!”.

“Ah sì?”

Ho raccolto un legno (di tipo tenero perché ho il cuore dolce) e ho cominciato a dargli un bel po’ di botte alla base tanto per fargli capire chi comanda. Inoltre gli ho tolto il saluto mattutino, quel saluto cui tiene tanto, finché non si deciderà a fare il bravo…

Vi assicuro che non sono andato fuori di testa!

Quella descritta è la “cura”, come asseriscono i bene informati, per convincere i limoni (e probabilmente anche le altre piante)  a fare frutti. Me lo ha spiegato l’amico Leo assicurandomi che funziona sempre.

 

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