645. IN CAMMINO – Padre Judas

Padre Martin è stato richiamato in Africa come “economo” generale della sua congregazione. Prima di partire è venuto a salutarmi: aveva gli occhi lucidi…; in effetti gli abbiamo manifestato tanto affetto in questi pochi anni nei quali è stato al nostro servizio e questo fino all’ultimo giorno: infatti proprio nel giorno in cui è venuto a comunicarmi il nuovo servizio i fedeli presenti in chiesa gli si sono stretti al collo abbracciandolo. Ha voluto farsi un selfie con noi come ricordo di questo periodo molto bello. Può darsi che lo rivediamo perché deve ancora sostenere la tesi finale all’unversità ma non so nè quando né come.

Al suo posto il padre generale ha destinato un nuovo sacerdote nella persona di padre Judas pure lui africano e studente a Roma. Martin studiava sociologia lui invece studia filosofia e penso che ne avrà per qualche anno perché ha iniziato da pochi mesi.

Parla bene l’italiano seppure con qualche errore di accento ed è molto socievole per cui penso che anche lui si troverà bene in mezzo a noi.

C’è stato, all’inizio, qualche contrattempo perché quando mi ha detto di chiamarsi padre Giuda ho fatto un balzo sulla sedia pensando ai piccoli del catechismo ai quali non ho mai spiegato che erano due gli apostoli di Gesù che si chiamavano “Giuda”: uno era cattivuccio perché lo tradì con un bacio ma l’altro invece era molto bravo. Di diverso avevano il secondo nome: il cattivuccio si chiamava “Iscariota” mentre quello bravo “Taddeo” ma questo non l’avevo mai spiegato.

Superato l’imbarazzo ho deciso di chiamarlo proprio come lo chiamano in Africa nella lingua “swaili” e cioè JUDAS in modo da evitare pericolosi accostamenti col Giuda cattivuccio.

Confessa molto bene: anch’io oggi stesso sono andato a confessarmi e sono rimasto soddisfatto. Quindi pensate anche voi a confessarvi.

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