Corro avanti e indietro per il paese a consegnare i doni di Natale.
Per i grandi – e in salute – il dono è la “rivista” che a ogni appuntamento mi riserva delle belle soddisfazioni: anche oggi ho ricevuto due telefonate di complimenti che mi (anzi “ci”) ripagano di tanto impegno.
Per gli ammalati il dono varia a seconda dell’età: si va da un piccolo presepio per i giovani – anche loro, purtroppo, si ammalano – a un Rosario o un’immagine della Madonna per gli anziani.
Ci sono poi i collaboratori e qui il discorso si fa complicato perchè il “messalino 2023” non mi è ancora arrivato e quindi, nell’attesa, dovrò rimediare in qualche modo perché non mi piace arrivare al Natale senza offrire un dono, seppure modesto, a chi lavora tanto per noi. Ho già studiato una soluzione ma ancora non posso sbilanciarmi…
E poi i ragazzi del catechismo. Per loro, come sempre, è pronta la calzetta della Befana ma ho in serbo anche un “Gesù Bambino” che consegnerò ai bimbi all’altare nella notte della Natale, alle 22.00.
Ci sarà anche un piccolo dono per i ragazzi che verranno a confessarsi in questi giorni: anche in questo caso sarà un dono modesto ma offerto con il cuore.
E poi i doni per i famigliari e per tanti altri amici che mi “supportano” e mi “sopportano” nell’ordinario della vita parrocchiale.
Aggiungo ancora che anch’io sto ricevendo vari doni augurali. Per lo più doni in natura forse perché ultimamente sono un po’ smagrito…