856. IN CAMMINO – Percorso sinodale

Mi accingo a scrivere con un senso di liberazione: scrivervi, anche se non so se mi leggerete o meno, mi rasserena o quanto meno mi distoglie dai tanti problemi che mi affliggono.

Stamani in particolare sono stati due: la multa dell’Agenzia delle Entrate (non entro nei dettagli perché ho torto… anche se ho delle giustificazioni) e l’anticipo di ben xxx alla ditta delle campane (perché altrimenti non  iniziano il lavoro).

Mettendomi a scrivere è come se tutto passi… e torno sereno.

Bene, ora che mi sono sfogato veniamo all’argomento: il percorso sinodale. Ieri sono stato dall’Arcivescovo e fra le tante altre cose abbiamo parlato della terza fase del percorso sinodale. Ha detto proprio quanto mi aspettavo dicesse e cioè che, avendo alle mani un bel po’ di materiale, dobbiamo impegnarci come sacerdoti/diaconi e come Consiglieri di Vicariato a “elaborare proposte concrete/operative, utili per noi e per tutta la Diocesi”.

Stasera, nell’incontro col consiglio pastorale di Vicariato, solleciterò i presenti – sacerdoti, diaconi e laici rappresentanti delle varie comunità parrocchiali – a mettersi al lavoro ma nelle prossime settimane mi rivolgerò anche a voi…

Perché?

Intento perché non mi sembra giusto escludervi e poi perché – come ho potuto constatare dal materiale raccolto nelle prime due fasi del percorso sinodale – gli interventi più interessanti e utili sono stati proprio i vostri… sia quelli ricevuti in parrocchia (cartacei) sia quelli ricevuti via mail.

Al momento però non mi sembra giusto “scavalcare” quanti siedono nel Consiglio Vicariale per incarico del proprio parroco. Anche loro lavorano e lavorano bene. Per di più si sacrificano moltissimo per noi dovendo affrontare a ogni seduta di consiglio un viaggio in notturna (alcuni vengono dalla montagna) e due/tre ore di riposo e di vita in famiglia.

Dico bene?

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