Scrivo a ora tarda quando ormai ho sbollito il nervoso…
La giornata non era andata male: la commemorazione del 25 Aprile ha visto un buon numero di persone raccolte davanti al Comune, gli interventi sono stati interessanti, sono riuscito a completare gli articoli per la Rivista d’estate, ho potuto riposare un’oretta… poi è cominciata la processione dei questuanti!
Scambiano la parrocchia per un bancomat: chi 10, chi 20, chi 50 Euro … con pretesti assurdi. E quasi tutti sono sconosciuti. Alcuni, uomini e donne sono anche bene in arnese (come si suol dire) quanto meno riguardo alla salute. Ho voglia di spiegare che io sono un pensionato e che i soldi della chiesa non mi appartengono… li vogliono, anzi li reclamano!
E’ chiaro che all’ennesima richiesta (100 Euro per non so quale motivo) ho avuto uno scatto d’ira tremendo rovesciando in testa alla persona le poche banconote che avevo (insieme al contenitore).
Ovviamente ho sbagliato ma erano già passate le 8.00 di sera, ero stanco per la giornata trascorsa a scrivere, mi stavo preparando qualcosa per la cena, avevo già dispensato pasta/pomodoro/olio/tonno/biscotti ad alcuni bisognosi e vedermi di fronte per l’ennesima volta questa persona ben portante e distinta che mi chiedeva 100 Euro mi ha fatto saltare i nervi…
Senz’altro avrà avuto bisogno ma con tutta la giornata non aveva altro momento per venire chiedere un aiuto?
Ecco. Ora mi sono sfogato, dico l’atto di dolore e vado a letto!