CARI RAGAZZI, dopo che avrete deposto sulla tavola dell’altare la vostra piccola ostia, io, che in quel momento rappresento Gesù, la raccolgo insieme con le altre e con la mia (che è più grande), e le consacro (le rendo sacre) ripetendo le Parole dette da Gesù nel corso dell’ultima cena: Questo è il mio corpo, questo è il mio Sangue.
Poi alzo la mia ostia perché tutti i presenti rivolgano uno sguardo e aggiungano una parola affettuosa a Gesù, presente in quell’ostia. Ora guarda con attenzione il filmato n° 1
Finalmente, dopo aver recitato il “Padre Nostro” scenderò dall’altare e vi deporrò sul palmo della mano la piccola ostia che, essendo stata consacrata, è il CORPO DI CRISTO. Voi, allora, risponderete AMEN, una parola ebraica che vuol dire: Sì, ci credo.
E, subito dopo, seduti e con gli occhietti chiusi parlerete a cuore aperto con Gesù 1) ringraziandolo del dono della comunione 2) chiedendogli che vi mantenga buoni e bravi 3) presentandogli -uno per uno- tutte le persone che amate. Ora guarda il filmato n°2 (da notare che i bimbi ricevono l’ostia santa sulle labbra perché allora non c’era l’epidemia)
Tornando a voi genitori. Può darsi che i vostri bimbi vi facciano delle domande strane del tipo: (A) Don Piero è un mago che con le parole “abracadabra” fa schizzare fuori il coniglio dal cilindro? Oppure, ancora più seria: (B) Ma l’ostia come fa a essere il corpo di Cristo dato che è pane sia prima che dopo la consacrazione?
Allora (A) don Piero non è un mago. Semplicemente presta la voce a Gesù che ripete quello che disse allora. Quelle parole volevano e vogliono indicare anche oggi che il pane è il suo Corpo “spezzato” a martellate e il vino il suo Sangue “versato” sulla croce per addossarsi tutte le nostre cattiverie. (B) L’ostia è farina sia prima che dopo. Però assume una “realtà” diversa da prima a dopo non in senso chimico-biologico bensì psicologico-filosofico.