Un centro polivalente da adibire a punto medico per urgenze, luogo di ascolto per necessità sanitarie, iniziative di aiuto scolastico e accoglienza in genere è il nuovo progetto che vede impegnata l’associazione “Oui pour la vie” a favore dei poveri e delle persone in difficoltà di ogni origine e appartenenza, in Libano.
Sono circa 1,5 milioni i rifugiati, non ufficiali presenti nel Paese provocati dagli otto anni di guerra siriana. Si tratta della più alta concentrazione pro capite al mondo. Supera il 69% la popolazione siriana sfollata che vive al di sotto della soglia di povertà. Circa un terzo dei siriani rifugiati soffre per moderata o grave insicurezza alimentare e il 54% dei bambini sfollati non frequenta la scuola. Le famiglie provenienti dalla Siria hanno ciascuna in media un debito di 1.016 dollari.
Davanti ad una tale situazione “Oui pour la Vie” (già impegnata nell’assistenza ai più svantaggiati mediante il sostegno sanitario per le medicine, la distribuzione di vestiario e soprattutto con l’animazione di una cucina a Damour che offre pasti a circa 30 nuclei familiari) ha voluto fare un ulteriore sforzo, raddoppiando il numero dei pasti, che vengono garantiti a una sessantina di nuclei familiari per 4 giorni a settimana.
L’associazione è profondamente grata a Don Francesco Bazzoffi e alla Fondazione “Casa Santi Arcangeli” di Firenze che da alcuni anni sostengono “Oui pour la vie” e che ora stanno acquistando una casa a Damour, adiacente alla cucina, da adibire appunto a struttura polivalente (è disponibile in dettaglio il progetto per l’arredamento del centro, i cui lavori di ristrutturazione cominceranno a breve).
Le informazioni giungono dal notiziario mensile dell’associazione, che ricorda: “Non siamo di Oui pour la Vie quando si mangia con avidità, quando si riempie il nostro stomaco senza pensare alla fame degli altri, quando si scelgono i migliori abiti senza pensare agli altri, quando si mette il denaro da parte senza pensare ai bisogni degli altri, quando il sorriso non sgorga dal cuore, quando si desidera possedere le cose degli altri, quando non si consola la sofferenza fisica o psichica del prossimo, quando si giudicano gli altri, quando non si dice la verità in ogni caso, quando ci si sente importanti, quando ci piace apparire, quando si dimentica il perdono, il ringraziamento, la S. Messa, la preghiera, quando si diviene ingrati e non si amano i nostri nemici”.