di SILVIA CECCHI – tratto da “I Quaderni della Propositura” numero di Agosto 2022
Predicatore di fama internazionale, al tempo stesso umile frate francescano e uomo di carità, fondatore di un istituto per bimbe orfane e di una congregazione di suore, che porta avanti la sua missione secondo le esigenze del nostro tempo. La santità di padre Agostino da Montefeltro si avvia al riconoscimento ufficiale, con la causa di beatificazione del “servo di Dio” avviata dalla diocesi di Pisa.
di SILVIA CECCHI – tratto da “I Quaderni della Propositura” numero di Agosto 2022
Dolcezza, benevolenza, umiltà, accoglienza sono alcuni dei tratti che devono caratterizzare una religiosa appartenente alla congregazione delle “Suore Figlie di Nazareth”, secondo quanto ritenuto necessario dal fondatore dell’istituto, padre Agostino da Montefeltro. La congregazione, di diritto pontificio, professa la Regola del Terz’Ordine regolare francescano.
Per conoscere la spiritualità e l’operato delle suore nella realtà di oggi ci siamo recati in visita alla casa-madre di Pisa, un grande e bel complesso nel centro storico, in via San Bernardo, aperto in origine proprio dal “servo di Dio”, padre Agostino.
Riteniamo importante sottolineare che le religiose si sono dimostrate anche con noi accoglienti e disponibili, a dimostrazione che la condotta di vita individuata dal loro fondatore permea il comportamento delle consorelle che portano avanti la sua missione a distanza di più di un secolo dalla morte dello stesso.
“Una suora si sente realizzata nel rendersi utile verso il prossimo”, spiega la madre generale della congregazione, sr. Brigit Kinkaranthara. “La filosofia di padre Agostino era servire le membra sofferenti di Cristo. Il nostro operato rispetta questo dettato sulla base delle esigenze della società contemporanea in Italia e all’estero, secondo i diversi contesti e le relative necessità. La sobrietà, la reciprocità, l’umiltà sono indispensabili nel nostro cammino”.
La madre generale, originaria dell’India, ha alle spalle un intenso percorso come religiosa della congregazione. In Italia ha svolto diversi servizi (in particolare in favore degli anziani, avendo conseguito la preparazione di infermiera); in Albania ha collaborato all’opera della congregazione nel periodo della guerra civile alla seconda metà degli anni Novanta. “Noi siamo come militari, andiamo dove c’è bisogno”, dice sr. Brigit. Quando le chiediamo come ha maturato questa vocazione, ci risponde sorridendo: “Quando t’innamori di una persona, non puoi spiegare perché ti sei innamorata proprio di lui”.
Oggi la congregazione delle Suore Figlie di Nazareth conta dodici sedi in Italia, la maggior parte delle quali concentrate nell’area di Pisa, dove ha avuto appunto origine l’istituto. Le attività portate avanti spaziano in campi quali l’assistenza agli anziani nelle case di riposo, l’istruzione dei bambini nelle scuole materne, doposcuola, servizio di pensionato universitario, alloggio per parenti di persone ricoverate in ospedale, collaborazione con i sacerdoti nelle attività parrocchiali e di catechesi.
Per celebrare il ricordo del fondatore, inoltre, una volta al mese le suore preparano una novantina di pasti caldi che vengono portati nella chiesa di San Sepolcro, in collaborazione con don Maurizio Gronchi, per la distribuzione ai bisognosi.
Nelle missioni presenti all’estero vengono offerti servizi necessari alla società del luogo, in particolare scuole materne e attività di catechesi, con speciale attenzione ai bimbi di famiglie povere.
Nelle diverse attività in cui oggi si articola l’operato dell’istituto religioso la congregazione rispecchia lo spirito che l’ha originata e cioè la volontà di garantire un’istruzione scolastica, una preparazione professionale e una formazione cristiana per dare dignità, autonomia economica e principi saldi alle persone meno avvantaggiate.
La congregazione è presente in India, in Albania, in Africa, nelle Filippine, dove ha costituito varie comunità come segno di ringraziamento al Signore per la fioritura di vocazioni. Come spiega la madre generale, questa scelta consente anche di valorizzare le energie delle suore più giovani, dando loro lo spazio per lavorare per il Regno di Dio. Le religiose, che sono tutte adeguatamente istruite e preparate, hanno così anche la possibilità di potenziare le proprie competenze, rendendo un servizio sempre migliore.
Padre Agostino ha indicato alle suore un campo vasto, senza frontiere, per esercitare il carisma della carità, perché “la fede senza la carità non è vera fede”. Il fondatore della congregazione ha dimostrato di essere perfettamente calato nella vita di tutti i giorni, consapevole dei problemi della società del suo tempo, e l’istituto continua il suo progetto che si rinnova, alla luce del Vangelo, sulla base delle necessità contemporanee.
Le Figlie di Nazareth pubblicano un periodico “La Voce del Padre” per comunicare con gli amici, i benefattori e le persone con cui collaborano, consultabile sul loro sito internet: www.figliedinazareth.it