1013. IN CAMMINO – Mons. Viganò

Avevo in mente di scrivere su tutt’altro argomento ma vista la diffusione a livello mondiale della notizia ritengo opportuno aggiungere qualcosa.

Non è notizia di tutti i giorni che un Vescovo venga o, più precisamente risulti “scomunicato” e addirittura ridotto allo stato laicale. Alcuni “casi” ci sono stati nel lontano e pure recente passato (sorvolo sui nomi perchè non mi sembra corretto) ed è sempre motivo di enorme sofferenza per l’intero popolo di Dio.

Qualcuno si può chiedere: ma perché? Forse che uno non può dissentire rispetto all’insegnamento del Papa e dei Vescovi?

Uno può dissentire tanto più che, per espressa indicazione di papa Francesco, ognuno nella Chiesa ha diritto di parola e quindi anche di critica (lui parla di “parresia” cioè di sincerità nell’esporre il proprio pensiero) purché in un contesto di carità cioè senza ricorrere all’insulto.

Quando però la critica (o l’atteggiamento) riguarda l’essenziale della fede cattolica il discorso cambia e scatta automaticamente la scomunica (quella che in gergo canonico si specifica come “latae sententiae”). Un esempio: se un sacerdote/vescovo svilisce l’Eucarestia (pubblicamente o in privato, non importa) o il proprio Sacerdozio con atti criminali, automaticamente risulta scomunicato!

Nel caso delle opinioni il discorso diventa più complesso perché, si sa bene che uno può esprimersi pesantemente sotto l’impulso della rabbia, della delusione, della vendetta, della sofferenza, della stanchezza ecc.

A questo punto fanno fede più che le parole gli … scritti (pubblicati). Lutero venne scomunicato nel momento in cui affisse alla porta della Chiesa le sue famose contestazioni, non prima!

Ma anche nel caso di pubblicazioni contarie è fondamentale, per il giudizio, il contesto della carità. Molti, anche preti e vescovi, hanno contestato il Magistero (talvolta chiudendosi nel silenzio in altri casi parlando apertamente) in un contesto di carità e non solo non sono stati scomunicati ma addirittura, passato il momento, dichiarati Santi! Pensate a Santa Caterina da Siena… altro che Mons. Viganò. E ovviamente al Papa di allora non passò neppure lontanamente per la testa di scomunicarla… piuttosto lui stesso si batté il petto e rientrò nei ranghi.

Speriamo che mons. Viganò si sieda al tavolo con Papa Francesco e facciano una bella litigata per poi chiarirsi e abbracciarsi nel nome di Gesù. Vi chiedo una preghiera allo scopo.

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