Un sacerdote, privo della collaborazione dei parrocchiani, potrebbe fare ben poco. Nel mio caso ho sempre avuto al fianco persone buone e generose che non mi hanno mai lesinato consiglio e aiuto. Di questo devo ringraziare Dio!
Il codice di diritto canonico prevede certe figure a supporto del parroco (il consiglio per gli affari economici); le normative diocesane ne chiedono altre (il consiglio pastorale e non solo). Ed è bene che sia così a patto che questi “consigli” non siano percorsi da fremiti di arroganza e superbia tali da dividere la comunità: per questo motivo i consiglieri devono essere prima di tutto persone intimamente “religiose” consapevoli d’essere al servizio del Signore e dei fratelli. I “consigli” eletti con metodi politici – correntizi creano soltanto disagi e in alcuni casi addirittura disastri!
Dunque ieri sera ho incontrato dapprima i componenti il Consiglio per gli Affari Economici. Probemi non ce ne sono, per fortuna. Ogni anno investiamo circa 30 mila Euro per la manutenzione della chiesa e altrettanti per aiuti ai poveri (tramite la San Vincenzo) ma i soldi non ci sono mai mancati.
Ho fatto presente al consiglio che, nonostante la mia competenza economica, ho commesso un mio grave errore di valutazione (ho concesso un prestito rimasto al momento inevaso) che mi ha procurato una consistente perdita finanziaria e molta vergogna.
L’errore è stato mio e quindi anche la perdita è stata mia: come si dice in questi casi mi sono leccato le ferite cercando di non perdere la serenità.
Purtroppo a seguito di questa disavventura quest’anno, con mio grande disappunto, NON POTRO’ OFFRIRE LE CONSUETE BORSE DI STUDIO agli studenti come ero solito fare da molti anni.
La riunione col Consiglio Pastorale Parrocchiale ha avuto un prologo di tipo teologico: ho spiegato che TUTTI NOI BATTEZZATI siamo partecipi del Sacerdozio di Gesù e quindi impegnati a imitarlo nelle nostre scelte di vita.
Scelte che talvolta possono essere anche dolorose perché ci impongono di offrire al Signore… tempo, sonno, affetti famigliari, serenità personale, soldi, ecc.
All’offrire al Signore corrisponde il togliere a noi stessi: in questo senso si tratta di veri e propri “sacrifici” che ci avvicinano a Gesù, sommo Sacerdote, che offre la sua vita per noi peccatori!
Detto questo ho passato in rapida scorsa tutte le attività pastorali presenti concludendo con un bell’elogio per tutti e l’invito a mantenere gli impegni in questo tempo tanto difficile per la Chiesa e, di conseguenza, anche per le nostre comunità.