L’Arcivescovo ha introdotto i lavori con una relazione in cui ha fatto un bilancio (conclusivo) delle tante attività svolte in questi anni di episcopato. Conclusivo perché nel prossimo mese dovrà rassegnare le dimissioni stante la norma che impone ai Vescovi di lasciare sede e servizio al compimento del 75 anni.
È stata però una carrellata aperta alle tante questioni che agitano la chiesa, prima fra tutte quella della “sinodalità” nella Diocesi, nei Vicariati e nelle Unità pastorali (più parrocchie con un unico parroco).
È passato poi a parlare della formazione cristiana vista da più angolazioni: umana, teologica, spirituale ecc.
Infine si è soffermato sulle strutture della Diocesi (e delle parrocchie): da quelle tecniche a quelle economiche, da quelle caritative a quelle organizzative.
Finalmente ha dato la parola all’assemblea, cioè a noi sacerdoti e anche questo è stato un bel momento ricco di spunti e osservazioni pertinenti.
Anch’io ho preso la parola e, ascoltato in un religioso silenzio, ho fatto presente l’impegno di tanti laici che come e forse più di noi sacerdoti spendono la vita per il vangelo.
Su questo però non voglio dilungarmi per evitare di farmi troppa pubblicità visto che in settimana me ne hanno fatta fin troppa!
Mi riferisco a un lungo e circostanziato articolo in cui si dice un gran bene della nostra parrocchia – e questo è vero – e del suo parroco – questo invece è quanto meno discutibile!
Non volgio però fare troppo il modesto. Sono stato contento anch’io…