Scrivo, come sempre in un ritaglio di tempo del pomeriggio, per farvi presente che Domenica prossima, festa parrocchiale di san Vincenzo, offriremo per beneficenza il piccolo libro curato dalle “dame” per l’occasione.
È intitolato “Le Formichine”: è un libro di poche pagine ma davvero molto interessante perché ripercorre il cammino dell’associazione in questi ultimi cinquanta/settanta anni.
Alcuni dei protagonisti di questa avventura quasi centenaria ormai sono scomparsi ma è bene che il loro ricordo rimanga vivo nella memoria di chi oggi frequenta la chiesa, di chi continua il servizio e soprattutto di chi potrebbe continuarlo.
Quanto venni al Forte, ormai sono quasi ventotto anni or sono, trovai un’associazione in forze. Era guidata dalla Maestra Fontana con la sig.ra Valentina, cassiera. Mi inserii con umiltà e cercai da subito di offrire un mio contributo di idee per renderla ancora più vicina alle esigenze del paese. Così è stato fino a oggi.
Non so cosa ci riserverà il futuro visto che gli aderenti, salvo alcune eccezioni, sono piuttosto avanti negli anni ma spero vivamente che la vita dell’associazione continui grazie all’innesto di nuovi volontari.
Perché?
Aveva ragione Gesù quando diceva: “I poveri li avrete sempre con voi”; infatti anche oggi, nonostante gli innegabili progressi nell’assistenza sociale, restano i problemi di chi ha poco o niente.
Soprattutto di chi vive in solitudine, privo d’affetto… nonostante per tutta la vita si sia prodigato per la famiglia e per il paese. Nel passato avevo caldeggiato la realizzazione di una RSA paesana ma dopo un accenno di possibile realizzazione l’entusiasmo si è spento (così mi pare).
Quindi le nostre Dame e i nostri Cavalieri vincenziani hanno ancora un bel daffare, ogni Giovedì, estate e inverno, per visitare chi è rimasto solo.
Un’informazione prima di concludere. Come si diventa Vincenziani? È semplicissimo: basta presentarsi in chiesa al Giovedì verso del 15.30 e iniziare il servizio in compagnia di una consorella o di un confratello più esperti…