Ieri mattina ho benedetto la salma di Gherardo Guidi e l’ho affidato alla Madonna deponendo sul corpo ormai esanime la corona del Rosario.
Oggi voglio ricordarlo con questa breve nota aggiungendo un piccolo tassello a quanto è già stato scritto di lui sui giornali locali e nazionali.
Ovviamente mi limiterò a quanto di mia competenza e cioè l’aspetto umano e religioso… per il resto non saprei cosa aggiungere a quanto già scritto dal Sindaco e da altri amici.
Gherardo è morto proprio alla vigilia della festa di San Francesco e verrà suffragato proprio oggi, festa del Santo. Questa, per molti, può sembrare una curiosa combinazione ma non per me che lo conoscevo bene. Aveva infatti una devozione speciale per San Francesco e per i frati francescani che avava frequentato fin da giovane prima a Castelfranco, poi a Firenze e infine qui, al Forte.
Com’è noto lui non frequentava la nostra chiesa bensì quella dei Padri Francescani a Vittoria. Era devotissimo del Santo e proprio per amore del Santo e per rispetto ai frati che glielo avevano chiesto aveva anche accettato certe responsabilità sociali/ecclesiali.
Era però in stretto contatto anche con la nostra parrocchia ma soprattutto con me, riconoscente per l’attenzione che riservavo a lui e alla famiglia.
Il parroco, si sa, guarda con uguale attenzione e affetto a tutti i parrocchiani anche se con alcuni c’è maggiore confidenza. E questa c’era fra noi fin dal primo giorno in cui ero entrato nella sua casa quando, nell’ormai lontano 1997, mi presentai, nelle prime ore della mattinata, per la benedizione pasquale… non sapevo che, a causa della sua delicata professione, si ritirava a riposare all’alba… infatti era in pigiama e sempre in pigiama volle pregare con me affidando se stesso, la famiglia e tutti gli amici e i dipendenti alla Madonna.
A quello seguirono negli anni molti altri incontri (… tutti nel pomeriggio) che ci permisero di crescere nell’amicizia e nella stima.
Un abbraccio forte alla moglie, sig.ra Carla, e alla figlia, Cristina.