Temevo molto questo appuntamento ritenendo che ancora una volta le nostre comunità dovessero confrontarsi sul tema del cammino sinodale.
L’Arcivescovo invece ha spiegato che il tema sinodale (quello profetico) verrà discusso a Roma da alcuni specialisti rappresentanti delle varie diocesi italiane e poi passato a noi per l’applicazione pastorale.
Ci siamo fermati quindi a parlare dell’Anno santo e dell’indulgenza. Nella lettera preparata per l’occasione ci è stato chiesto di indicare con una parola (o un verbo) la speranza che abbiamo nel cuore… cioè quello che ci piacerebbe potesse essere realizzato/vissuto in questo anno speciale.
E, ancora, di toglierci dalla testa il termine “lucrare” oggi non ritenuto più idoneo a spiegare il significato dell’indulgenza.
Divisi in gruppi ci siamo confrontati per un’oretta circa. Poi il materiale raccolto è stato consegnato all’arcivescovo che ne farà una sintesi da approfondire negli incontri del Consiglio di Vicariato.
Anche se la responsabilità della guida dei gruppi e dell’esposizione era affidata ai laici non mi sono sottratto all’impegno e ho aiutato la m.a Margherita De Gasperis presentando l’argomento da discutere.
Ci sono stati molti interventi tutti molti interessanti. Io ho parlato della Vita Eterna (!) lasciando con gli occhi sbarrati tutti i presenti…
Ma non è stato un intervento banale. Anzi. In effetti il giubileo con la relativa indulgenza non è riservato soltanto a noi viventi ma anche ai nostri defunti… Non sarebbe male ricordarcene!
Spero che questo tema venga accolto.