1106. IN CAMMINO – Mio… mio!

Ogni mattina esco di casa per il caffé, il giornale e la passeggiata per il cane. È un momento semplice e gioioso, a colloquio con i miei amici Alberto e Dionigi, con saluti affettuosi e sguardi d’intesa con molti altri avventori.

Quanto al caffè (+ un dolcetto quando posso) faccio presto; nella lettura del giornale invece passo più tempo perché sono un lettore (accanito) anche dei necrologi!

Talvolta mi capitano incontri curiosi (e anche qualche scontro… ma poca cosa) come ad esempio l’altro giorno in cui un piccolino, vedendomi, si è messo a strillare : “Mio, mio…” invano tranquillizzato dalla mamma.

Non si riferiva a me bensì alla Lola, la mia canina, che gli aveva fatto festa strappandogli un bel sorriso. Quando poi la cagnetta si era allontanata per seguirmi era rimasto male e si era messo a piangere strillando appunto: “Mio, mio!”

Pretendeva che il cane si fermasse a fargli compagnia. Anzi ne reclamava il possesso… mio, mio… il cane è mio!

Allora sono tornato indietro e di nuovo il bimbo si è messo a sorridere perché la Lola, festosa, di nuovo scodinzolava rivolta verso di lui.

Poi l’ho dovuto lasciare: “A domani. Vedrai che la canina tornerà a farti festa”. Davvero un episodio carino, l’ennesimo perché la Lola con la sua amorevolezza più volte mi è stata d’aiuto o per rompere il ghiaccio con persone sconosciute o per strappare un sorriso a chi era triste.

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