Ieri, nel duomo di Pisa, presenti almeno un migliaio di persone, ha avuto inizio l’ANNO SANTO DIOCESANO 2025.
L’Arcivescovo in testa siamo entrati in processione cantando le lodi del Signore per poi assistere alla messa solenne d’indizione dell’Anno santo.
La liturgia è stata molto partecipata: il popolo si alternava con la cappella musicale del Duomo nell’eseguire i canti; i concelebranti e i ministri all’altare sapevano il da farsi e lo hanno fatto senza alcuna sbavatura; le Autorità presenti – sia quelli dell’Opera del Duomo che quelli civili e militari- hanno dato un buon esempio di fede (e di organizzazione); l’Arcivescovo ha spiegato bene il significato dell’ANNO SANTO accennando a tutti i punti, quelli specifici e quelli di contorno.
Giunto a casa sono corso a rileggere la BOLLA di Papa Francesco per sincerarmi circa alcune mie interpretazioni del Giulileo… (temevo di non aver spiegato bene il concetto nelle Omelie della mattina) ma per fortuna ero nel giusto.
Ora speriamo che in tanti si decidano a riavvicinarsi al Signore, a fare pace con i parenti, a smetterla con le cattiverie e gli inganni soprattutto con quelle/quelli nei confronti delle persone buone. È risaputo, purtroppo, che sono proprio le persone più buone a essere prese di mira…
Stamattina sono giunti i primi due penitenti: ho spiegato loro che insieme al perdono dei peccati avrebbero potuto ottenere anche l’indulgenza per se stessi e per i propri defunti e sono tornati a casa soddisfatti.
Davvero un buon inizio!