Siamo arrivati, finalmente, all’ultimo giorno di questo terribile anno 2020.
Questa sera ci sarà il TE DEUM di ringraziamento ma non sarà un momento di festa come negli anni passati. Ci limiteremo a “leggere” l’inno per poi procedere con la Messa e un breve cenno di saluto del Sindaco.
Verranno i fedeli o se ne staranno a casa? Non posso saperlo però avverto un clima quasi di risentimento nei confronti del Signore che potrebbe togliere presenze al rito del ringraziamento.
Una persona cara, ad esempio, mi ha detto – senza troppi giri di parole – che tornerà in chiesa quando sarà riuscita a fare pace con il Signore. Ha avuto, nel corso di quest’anno, molte sofferenze, e per il momento preferisce restare a casa a meditare, in silenzio.
Un atteggiamento simile si legge anche nella Bibbia a proposito di Giobbe. Provato da incredibili sofferenze – volute dal demonio anche se permesse da Dio – riesce dapprima a resistere alla sventura.
Poi però, provocato dai suoi “amici” che gli rinfacciano colpe inesistenti, cede e si lascia andare a un lamento così pesante da sembrare un insulto nei confronti di Dio.
È soltanto a questo punto che il Signore si decide a intervenire dapprima scacciando il demonio, poi rimproverando gli amici e infine rasserenando Giobbe.
Giobbe capisce che anche il Signore stava soffrendo nel momento in cui lui soffriva atrocemente. E apre il cuore al ringraziamento.
È così anche oggi: quando, per un motivo o per l’altro, noi soffriamo pure Lui soffre con noi proprio come un padre soffre nel vedere le sofferenze del figlio.
Stasera quindi anche noi ringrazieremo il Signore per questa vicinanza inespressa ma reale, in Gesù, morto in croce.
Chiuso la breve nota con l’augurio di un anno più felice per voi e per i vostri cari. Domani, primo giorno dell’anno, pubblicherò un breve filmato sulla devozione alla Madonna. Sabato pubblicherò il bollettino e Domenica un altro breve filmato.
Naturalmente aDp, a Dio piacendo, come siamo soliti dire noi credenti.