168. IN CAMMINO – 8

Ieri, Domenica in fascia “gialla”, la chiesa è tornata a riempirsi. Non come ai tempi pre-epidemia ma eravamo davvero un buon numero a tutte le Messe.

Alla Messa delle 10.00 sono tornati all’altare anche i bambini (pur senza l’abitino bianco) e questo mi ha dato una grande gioia.

La presenza dei piccoli è essenziale per gustare appieno la dolcezza dell’incontro con Gesù. Torna infatti alla memoria il passo famoso: “lasciare che i piccoli vengano a me” e tornano pure le immagini suggestive del libretto di catechismo della nostra fanciullezza con Gesù sorridente, seduto in riva al lago di Tiberiade, con i piccoli a fargli rumorosa compagnia e i discepoli intenti a rimproverarli  inutilmente.

Ieri era anche la festa di Sant’Antonio abate, patrono degli animali. Non c’è stata la consueta, festosa “ressa” degli anni passati con il porcellino Otello e la capretta Elisabetta! Non era possibile, con  le attuali norme sanitarie, fare più di tanto anche se non era mancata la disponibilità di Alessandro…

Però il segno, almeno quello, c’è stato… Alla fine della celebrazione sono uscito sul piazzale della chiesa e ho asperso d’acqua santa alcuni cagnetti, uno dei quali molto agitato, recitando con i presenti la preghiera di rito.

Uno di questi, un cucciolotto jack di nome OTTO, mi ha seguito in canonica per fare amicizia con la mia LOLA. Si è preso l’attenzione e le coccole di tutti i presenti e un biscottino dietetico. Naturalmente ho dovuto prendere in braccio la canina che soffriva per la gelosia.

Anche i nostri animali pretendono amore ed è giusto accontentarli almeno nella festa del loro Patrono.

 

 

 

 

 

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