Alle 9.30 in punto, come da programma pubblicato sul giornale, mi sono presentato davanti al monumento in Via dell’Acqua che ricorda le vittime delle foibe.
La corona offerta dall’Amministrazione a ricordo era già stata posizionata e quindi mi sono limitato a fermarmi un attimo per una preghiera insieme con due signore che sono sbucate al momento dai palazzi-rosa.
Una folata di vento improvvisa ci ha rovesciato addosso l’acqua che scrosciava ma non ce ne siamo nemmeno accorti. Eravamo troppo concentrati nel riflettere e pregare.
Nella mia preghiera, estemporanea, ho invocato la pace eterna per le vittime e la pace terrena per il nostro mondo (anche quello italiano) lacerato da discordie senza fine nella speranza che almeno gli uomini di buona volontà -ce ne sono tanti, per fortuna- pongano un freno, un argine alla cattiveria imperante.
Questa sera ricorderò all’altare del Signore le vittime e coloro che hanno pagato con tante sofferenze fisiche e morali quei tempi tremendi. Fra questi i nostri cari sacerdoti fiumani che, all’epoca, seguirono l’Arcivescovo Camozzo a Pisa.
Il mio predecessore, don Janni, talvolta mi raccontava di quei brutti tempi. Non c’era nei suoi racconti astio o desiderio di vendetta nei confronti dei persecutori. Semplicemente registrava quello che era accaduto. Anche nei suoi confronti infatti era scattata la vendetta dei “titini”: pur essendo consapevoli della sua innocenza e, ancor di più della sua mitezza e dell’amore per il popolo espresso in gesti di aiuto materiale lo avevano umiliato sottoponendolo a inutili interrogatori e vessato moralmente esponendolo, nudo e mezzo accecato dalle luci, al ludibrio della gentaglia.
Non era mancato però chi, privatamente, gli aveva manifestato affetto e riconoscenza aiutandolo a lasciare il paese senza altre peggiori conseguenze: erano gli umili “cristiani nel cuore” che pur non potendosi esporre pubblicamente erano però pronti ad aiutare nel privato.
AVVISO: domani FESTA DELLA MADONNA DI LOURDES vi proporrò un breve filmato dal parco delle Madri, davanti alla grotta. PASSATE PAROLA.