Livio Maggi, che oggi verrà suffragato nella nostra chiesa, è stato insieme con i fratelli Renato e Valeriano uno dei più stretti collaboratori e amici fin da quando sono stato nominato parroco al Forte.
Di carattere aperto mi prese “in custodia” fin dall’inizio per farmi conoscere le caratteristiche dei paesani. “La pasta è buona”, mi disse, anche se i tempi stanno cambiando. “Vedrà che si troverà bene” e così è stato.
Fra i primi obblighi di un nuovo parroco c’è quello di costituire un consiglio d’amministrazione (per eventuali decisioni economiche) e di individuare fra i componenti un responsabile amministrativo con tanto di firma sui conti correnti della parrocchia. Costituito il consiglio (Roni, Alberini, Binelli e Maggi) scelsi proprio lui e da allora ha servito la parrocchia andando due volte a settimana alla banca per le operazioni di cassa. Non è stato un servizio da poco: pensate ad esempio al finanziamento dei tanti lavori di questi anni primo fra tutti la realizzazione dell’organo…
Desideravo tanto realizzarlo ma il costo era proibitivo tanto più che venivamo dalla sistemazione del tetto della chiesa che aveva richiesto un forte impegno finanziario… Gli spiegai che il mio desiderio era motivato dalla necessità di accompagnare dignitosamente la liturgia in particolare i funerali e i battesimi che volevo venissero celebrati in modo solenne. L’ingresso alla vita cristiana e il congedo nell’attesa del Paradiso, a mio parere, vanno celebrati con solennità!
Capito il motivo che animava il mio desiderio mi incoraggiò a portare avanti l’impresa e mi fu al fianco, insieme con gli altri amici di cui sopra, nel reperire i fondi. E anche se non ebbi mai necessità di impegnarlo nelle richieste dei mutui (la famiglia Maggi, purtroppo, insieme con altre famiglie del paese, era stata coinvolta e danneggiata finanziariamente al tempo dell’ampliamento della chiesa avendo concesso la “firma” al Priore Del Ry per i mutui bancari) condivise le mie preoccupazioni.
Oggi l’organo suonerà per lui e lo accompagnerà all’incontro con il Signore.
Non posso chiudere questo articolo senza ricordare la carissima Gabriella, la giornalaia di Caranna, amatissima da tutti e pure da me che ho avuto la possibilità di vederla un’ultima volta pochi giorni or sono. Insieme con le condoglianze desidero spendere una parola sui figli che sono stati esemplari nell’assistere l’anziana Mamma. Bravi!