Sia l’articolo che il video riguardanti il “gregge” hanno avuto un buon numero di visualizzazioni e di commenti.
Il messaggio di fondo è stato senz’altro recepito: il Signore è il pastore buono e noi siamo il suo gregge. Lui ci guida verso i pascoli eterni e noi lo seguiamo docili docili cercando di spegnere le rissosità che la vita di gruppo determina.
Al contempo riconosciamo il ruolo di “pastore” al Santo Padre, ai Vescovi, ai sacerdoti&diaconi certi d’essere guidati con attenzione. Siamo anche pronti a sostenerci a vicenda con insegnamenti, esempi ecc.
Come dicevo all’inizio non sono mancati i commenti anche se, lo confesso, avrei sperato fossero stati più spirituali o almeno attinenti il messaggio teologico/biblico presentato.
Invece i commenti più numerosi (e sfacciati) hanno riguardato dettagli tipo:
“Ma il pastore lo vende il formaggio? E se lo vende dove posso acquistarlo?”
Altri sono stati più “diplomatici” (bugiardelli) ma probabilmente lo scopo era lo stesso:
“Non sembrano pecore… Hanno le corna. E poi sono tutte nere… È sicuro che non siano capre? Potrei avere il numero del pastore per sincerarmi?”
Non mi sono fatto meraviglie. È risaputo che noi toscani siamo dei buongustai e poi, diciamo la verità, con un po’ di pecorino e un bicchiere di vino le riflessioni, anche quelle spirituali, vengono meglio.
E poi mi ha fatto piacere. Per Giacomo e la sua ragazzina.