Non mi riferisco al caldo ma agli impegni tutti importanti e pressanti. Di questi alcuni mi riguardano in quanto parroco, altri in quanto vicario e infine altri ancora in quanto amico.
Oggi, ad esempio, devo tornare nella mia parrocchia di un tempo per la prima Comunione di una bambina: risiede negli Stati Uniti ed è tornata di proposito in Italia nella casa dei nonni per la cerimonia.
Sono molto legato alla famiglia per un motivo… “indimenticabile”. Ovviamente tralascerò i nomi ma il motivo posso benissimo raccontarlo perché potrebbe essere un utile insegnamento anche per voi carissimi lettori che di giorno in giorno mi fate compagnia scorrendo le mie note e guardando i miei filmati (anzi nostri… perché ho la fortuna di avere chi mi aiuta).
Torno indietro dunque negli anni e precisamente a una notte freddissima di inverno, vigilia della festa dell’Epifania. Ero a letto quando verso le 3.00 venni svegliato dal suono del campanello…
Era il figlio maggiore della signora XYZ, anziana e ammalata, e mi chiedeva di correre al capezzale della mamma che voleva a tutti i costi vedermi a quell’ora di notte.
La signora aveva già ricevuto il Viatico e l’Unzione per cui rimasi sorpreso di questa richiesta ma non chiesi spiegazioni. Scesi e andai al palazzo. Le luci dell’androne erano tutte accese e così quelle per le scale. Conoscendo bene la casa salii in fretta e raggiunsi la camera della ammalata.
I sei figli, incluso il maggiore che mi aveva preceduto, erano tutti intorno al letto. La signora appena mi vide chiese foglio e penna e ansimando disse:
“Adesso che è arrivato il prete venite e firmate sotto i miei occhi”.
Sul foglio aveva scritto: “Promettiamo di volerci sempre bene!” Uno dopo l’altro i figli sfilarono davanti a lei e firmarono il documento. Poco dopo la signora spirò.
Bello, vero?