353. IN CAMMINO – don Nino

Don Nino Guidi è mancato, improvvisamente, questa notte. Desidero ricordarlo a voi, cari parrocchiani, ma anche agli altri amici che sono soliti leggere il blog perché, a mio sommesso parere è stato un sacerdote esemplare.

Imparai a conoscerlo nel 1960 quando, i miei genitori decisero di affidarmi all’Istituto Santa Caterina per la mia educazione culturale e cristiana. Mia madre decise di farmi fare qualche giorno di prova e nell’occasione conobbi appunto don Nino, allora giovane seminarista addetto all’accoglienza degli  allievi più piccoli, che mi fece da balia. La prova – contrariamente alle previsioni della mamma – andò bene e così venni accolto e inserito nell’organico. Ogni tanto vedevo don Nino che però studiava ormai Teologia ed era prossimo a diventare sacerdote.

Lo ritrovai molti anni dopo quando, Vicario del Piano di Pisa, ebbi l’incarico di preparargli l’ingresso nella parrocchia di Casciavola e di inserirlo nel nostro Vicariato. Mi colpì la sua umiltà: in fin dei conti io ero più giovane e mi trovavo a fargli da maestro! Mi colpì anche il suo stile di vita e di “strategia” parrocchiale: viveva di pochissimo… e aveva al centro dei suoi interessi di pastore i più poveri, in particolare gli extracomunitari ai quali riservava mille attenzioni (e il suo stipendio). Non faceva vacanze: ogni tanto partiva e si ritirava per qualche giorno in una casetta nei boschi dell’alta Versilia per ritemprarsi perché la parrocchia era molto impegnativa.

Quando, lasciata la parrocchia per raggiunti limiti d’età, tornò a Pruno dove aveva celebrato la sua Prima Messa, accettò di rimettersi in servizio nel nostro Vicariato. Con semplicità e umiltà.

Nella nostra ultima riunione di Vicariato lo avevo indicato come “confessore” e mi ero confessato, per primo, con lui. Ricordando i tempi passati aveva sorriso e mi aveva offerto volentieri la sua collaborazione pur consapevole dei problemi di salute.

Fu un’occasione anche per parlare dei molti problemi che la nostra “Chiesa” sta attraversando in questo drammatico momento storico e mi affidò il suo “testimone” invitandomi a servire sempre e comunque i poveri, “flebile” ma pure “efficacissima” testimonianza dell’Amore.

 

 

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