387. IN CAMMINO – Verso Roma

Sono partito prestissimo, stamani. Mi stanno aspettando a Roma. Pare che mi abbiano nominato Papa… Anche se fosse vero state tranquilli che, come prima cosa, sposterò il Vaticano a Forte dei Marmi e nominerò cardinale Renato…

È più facile invece che mi retrocedano a cappellano per demeriti nell’am- ministrazione del patrimonio Faci. In quel caso però ricordatevi che la colpa non è stata mia. Io ho cercato di fare al meglio ma le cose sono andate male.

Ora, passando a fare discorsi seri, il problema è serio perché l’epidemia ha colpito duro anche le società che amministro.

Il negozio di oggetti sacri (calici e simili ma anche vestiario liturgico e tutto ciò che ha a che fare con le celebrazioni) è andato in rosso per mancanza di clienti. Lo stesso gli alberghi soprattutto quello di Montecatini. Gli affittuari non pagano o pagano soltanto una parte… insomma la situazione è la stessa di tutte le famiglie e di tutti gli esercizi commerciali.

Però le tasse vanno pagate. Come pure gli stipendi ai dipendenti. E così i mutui e tutto il resto. È chiaro quindi che tutto il comparto è andato in forte sofferenza ed è difficile individuare delle soluzioni al momento.

Io, per fortuna, non sono amministratore in senso stretto ma soltanto revisore: devo certificare le “sofferenze” e individuare, nel caso ci fossero, delle soluzioni da prospettare al Consiglio d’Amministrazione ma come ho già detto non so proprio cosa dire. I consiglieri mi guardano per vedere se mi è venuta qualche idea ma c’è poco da guardarmi… i soldi non ci sono!

Una soluzione ci sarebbe: se l’epidemia cessasse, tempo un anno o poco più, Roma tornerebbe ad affollarsi, gli alberghi a lavorare, i negozi a vendere ecc. e tornerebbe il sorriso come era prima della pandemia.

Speriamo bene!

 

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