La Patrì, conclusa la Messa con annessa Novena natalizia, mi ha fatto notare che i canti lasciavano a desiderare: poco coinvolgenti nonostante i presenti avessero sotto il naso il foglio con le parole e soprattutto poco “squillanti” a causa della mia intonazione baritonale cioè bassa.
Avendo una voce bassa tendo a intonare i canti in modo a me confacente per cui i fedeli restano “affogati” come si suol dire in ambito musicale perché non riescono a uniformare la loro voce alla mia.
È verissimo, lo ammetto. Però c’è poco da fare: a suo tempo il maestro Consani vista la mia buona predisposizione provò a insegnarmi il “falsetto” per riuscire a recuperare i toni alti ma fui costretto a rinunciare per problemi di infiammazione alle corde vocali.
Ho provato allora a modificare il repertorio canoro inserendo un canto più adatto e più musicale. Prima però di proporlo all’assemblea gradirei il vostro parere.
Eccolo qui di seguito.
La mia cagnolina Lola lo ha apprezzato moltissimo e ha provato a eseguirlo ma si è confusa e ha eseguito (peraltro con maestria) un altro canto della tradizione canora-canina.