396. IN CAMMINO – Natale

Prima di tutto mi sento in dovere di RINGRAZIARVI, con il cuore, per i molteplici attestati di amicizia fatti di DONI, MESSAGGI MAIL, BIGLIETTI AUGURALI, LETTERE ecc.

Ho provato a rispondere a “tanti” ma non a “tutti” perché non mi è stato possibile. Lo faccio adesso con questo modesto scritto sperando che possa raggiungere tutte queste care persone.

Confesso che i doni, di qualunque tipo, dalla letterina del bimbo alla bottiglia di spumante, alla pacca sulla spalla (quest’anno non potevamo abbracciarci come nel passato), alla telefonata… mi fanno molto piacere.

Anche voi, del resto, avvertite la mia stessa emozione quando vi rendete conto che i vostri cari, famigliari e amici, vi pensano.

Come pure quando avvertite il bisogno, “violentando” il vostro stesso carattere, di offrire un “dono”, seppure piccolissimo, alle persone che la Provvidenza del Signore ha posto sulla vostra strada.

Anche la cena o il pranzo di Natale assumono il significato del dono. Non si invita mai a cuor leggero: prima si pensa, poi si valuta, infine si decide superando le resistenze logiche e affettive.

Come pure si partecipa non tanto per gustare pietanze prelibate ma per onorare con la nsotra presenza l’impegno di chi ci invita, un impegno faticoso fatto di “spesa in fila al supermercato”, “cucina” delle vivande, scelta della “tovaglia” e delle posate, “fiori” per abbellire la tavola, intelligente “disposizione dei posti” (per evitare litigi fra i commensali), “preghiera” per gli assenti o i parenti defunti, “giochi” per i piccolini (che dopo un po’ di stufano di stare a tavola), “crocchette” per gli animaletti domestici presenti in gran numero (non si possono lasciare a casa proprio nel giorno della festa…), regalini di fine pranzo/cena ecc.

In un attimo sia che siamo invitanti che invitati scompaiono permalosità, dispettucci, cattivi pensieri e ci sentiamo in pace, seppure per pochi attimi perché poi, appena spogliata la tavola riprende la solita solfa.

Siamo incostanti, purtroppo, in tutto quello che facciamo/pensiamo. Intanto però siamo riusciti a dare/accogliere un briciolo di amore.

E non è poco, di questi tempi!

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