Non so quanto vorranno/potranno intervenire quest’oggi alla celebrazione della “presentazione del Signore al tempio”.
Negli anni passati c’era la chiesa piena di bambini con le mamme che li presentavano all’altare. C’erano le tortorelle a ricordare l’offerta di Giuseppe e Maria al tempio. E poi le candeline ai presenti ecc.
Nel Febbraio del 2020, scoppiata la pandemia, saltò tutto. E così nel 2021. E così, purtroppo anche quest’anno. Pare che la situazione stia migliorando ma al momento restano le proibizioni e non si sa cosa fare. Mi piacerebbe “forzare” un pochino ma poi ci ripenso perché avverto la grande responsabilità che ho in quanto parroco.
Comunque sia mi piacerebbe stasera, anche se saremo pochissimi, fare una celebrazione dignitosa. Sono già stato in chiesa a preparare le candele e tutto il resto. Reciteremo anche la preghiera per mantenere la salute e la ripeteremo anche domani, festa di San Biagio e Domenica prossima alla Messa delle 10.00.
Questa festa mi piace anche perché mi ricorda un momento bellissimo vissuto nella mia vecchia parrocchia di San Casciano. Senz’altro l’ho già raccontata ma non credo d’averla mai scritta sul Blog e quindi rimedio con questa nota.
Un anziano stava morendo, a casa, nel suo letto, con i figli intorno a fargli compagnia. Non riusciva a parlare ma qualcosa riuscì a dire (in dialetto siciliano) tanto che il figlio maggiore subito guardò sotto il letto e trasse fuori una vecchia valigia di cartone. Dentro c’erano le candele benedette che questo sant’uomo di anno in anno aveva raccolto. I figli allora le accesero davanti a lui. Fece in tempo a regalare un sorriso e morì.
La candela accesa, come sapete, è segno della fede: gli anni passano, la candela si consuma ma la fede resta fino all’ultimo giorno della nostra vita.
Questo il grande insegnamento di quell’anziano genitore dato ai figli (e al sottoscritto)! Indimenticabile.