437. IN CAMMINO – Oplà!

Mi sono ripreso, grazie a Dio e alla perizia dei medici (e simili).

Ho scritto “medici” e questo si capisce: quando uno è ammalato ricorre al medico che col consiglio e di persona interviene e guarisce ma … “simili” cosa vuol dire?

Non è da tutti essere laureati in medicina e di professare l’arte medica però ci son persone che, vuoi per l’esperienza (di genitori) sia per altri motivi a me sconosciuti sono espertissimi di medicamenti e quindi possono dare utili consigli atti a guarire o quanto meno a contenere la malattia. E tutto questo senza darsi tante arie o pretendere compensi.

Nel mio caso, oltre il medico, ho apprezzato molto anche il consiglio dato dalla consorte dello stesso che mi ha suggerito di bermi una lattina di Coca-Cola a piccoli sorsi e di pensare a riposarmi.

Ora io sapevo che la Coca ha molti usi. Il mio meccanico di San Casciano, uomo di grande perizia e ingegno, ad esempio, teneva sempre a disposizione in officina qualche lattina di Coca per svitare -diceva lui- i bulloni incrostati delle ruote delle autovetture. È vero che era anche un burlone ma poteva anche darsi che lo dicesse sul serio…

Comunque sia il medicamento nel mio caso ha funzionato e così oggi posso celebrare il funerale del mio amico Rodolfo e … scrive la nota giornaliera.

A proposito di nota giornaliera proprio mentre scrivevo è venuto un giovane che mi ha rivelato di leggere ogni giorno la mia nota “per tenersi in qualche modo in contatto con me visto che non può venire in chiesa”.

Questa sua iaspettata “confessione” mi ha toccato moltissimo nell’animo. L’ho benedetto interiormente visto che è davvero impegnato su più fronti; che il Signore me lo protegga e custodisca in attesa di momenti migliori.

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