455. IN CAMMINO – predica

È stata una bella Domenica con tanti bimbi all’altare e numerosi fedeli in chiesa. Abbiamo festeggiato San Giuseppe (con le preghiere e le candele) e i papà (con i maxibiscotti). Tutto si è svolto al meglio. In più è stata anche una bella giornata di sole!

Per me è stata una Domenica speciale che ricorderò a lungo… e mi spiego.

Ho sempre cercato di parlare – mi riferisco alle prediche – con semplicità guardando con attenzione alle reazioni dei presenti.

Anni addietro (molti, per la verità…) ero solito scrivere le prediche scegliendo con cura le parole tanto per “fare colpo” sui presenti. Più che prediche erano lezioni che a me davano molta soddisfazione mentre risultavano pesantissime per gli ascoltatori.

Un giorno la maestra Calloni mi prese sottobraccio e mi spiegò che stavo recitando una parte e i fedeli non sapevano che farsene dei miei discorsi forbìti. Superato con fatica (sono assai permaloso) lo shock cambiai subito modo di parlare e da allora ho sempre continuato a fare lo stesso: pochi discorsi, possibilmente chiari, e soprattutto un occhio attento alle reazioni degli ascoltatori!

Così ho fatto anche ieri quando commentando il Vangelo ho detto che le nostre preghiere, i nostri sacrifici e le nostre opere buone possono, unite ovviamente ai meriti di Gesù redentore, contribuire ad arginare “il male”. Mi riferivo alla triste vicenda della guerra in Ucraina che miete vittime innocenti e alla tanta cattiveria presente nel nostro mondo.

Ho osservato che i presenti mi ascoltavano ma non mi aspettavo quello che ne è seguito.

Una signora infatti mi si è presentata e senza tanti giri di parole mi ha spiegato che lei era disposta a offrire qualcosa a Gesù per favorire la pace. Con candore ha aggiunto che offriva la sua Confessione – erano anni e anni che non si confessava – e la sua Comunione (idem).

Ascoltandola mi sono sentito graffiare il cuore… Era Gesù che per bocca di quella signora mi stava facendo una bella predica. L’ho ringraziata e ho fatto tesoro della sua testimonianza di fede.

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