Domani, 25 Marzo, è la festa dell’Annunciazione dell’Angelo a Maria. Una festa importante anche ai nostri tempi ma certamente non paragonabile ai tempi antichi quando, almeno a Pisa e a Firenze, iniziava ufficialmente il nuovo anno.
Avete capito bene! L’anno nuovo non iniziava con il primo di Gennaio bensì con il 25 Marzo. Quel giorno i “notabili” della città ( siamo ai tempi delle Repubbliche marinare ) si recavano in duomo e aspettavano pazientemente mezzogiorno.
A quell’ora infatti il sole illuminava un punto ben preciso del Duomo, un marmo in rilievo posto a mezza altezza. Era il segnale che aspettavano per la festa d’inizio d’anno che, ovviamente, somigliava molto alle nostre feste di inizio d’anno: rullare dei tamburi, campane a festa, pranzi e balli per festeggiare l’evento.
I nostri predecessori erano decisamente più religiosi rispetto a noi. Non che fossero più buoni. A leggere i libri della storia pisana ci rendiamo conto che anche allora ne succedevano di tutti i colori: morti ammazzati, congiure, Arcivescovi che non esitavano a brandire la spada invece della croce e simili!
Io non ho mai partecipato a questa cerimonia storico-religiosa. Quest’anno dovrei partecipare per la prima volta visto che ho già un impegno in Curia.
Il Decano del Capitolo mi ha spiegato che sarà una cerimonia assai più semplice rispetto agli anni precedenti (le restrizioni sanitarie hanno obbligato a tagliare i tempi e le presenze…) ma ugualmente sentita e partecipata.
Domani, nel pomeriggio, vi scriverò qualcosa.