499. IN CAMMINO – dimenticanza grave

Sarà che sono un po’ stanco con tutti questi appuntamenti… Pisa, Roma, Pietrasanta, Seravezza… Tutti i giorni c’è qualcosa di nuovo e quindi qualche appuntamento mi può sfuggire.

Può darsi pure che dipenda dall’età non più giovanissima ma a questo non ci voglio pensare almeno al momento.

Ovviamente ci sono dimenticanze di vario tipo. Alcune frutto di distrazione come quella di ieri sera che ho anticipato la “Salve Regina” al quarto mistero del Rosario con i presenti che mi hanno immediatamente ripreso facendomi arrossire… ero distratto, c’è poco da aggiungere.

Atre dimenticanze dipendono invece dallo scorrere del tempo. È terribile ma è proprio così: man mano che passa il tempo dimentichiamo perfino gli anniversari di nascita e di morte dei nostri genitori! Immaginiamoci quelli degli altri.

Veniamo al punto che mi interessa.

Stamani ho incontrato davanti alla statua commemorativa di San Giovanni Paolo II due amici milanesi carissimi. Dato che il sole batteva forte e a fianco della statua del Papa invece c’era un’ombra invidiabile ho collegato le due cose e mi sono permesso di fare un po’ di ironia.

I due amici, guardandomi sconsolati per l’incauta battuta, mi hanno fatto presente che Mercoledì 18 era l’anniversario del Papa San Giovanni Paolo II: avendo trovato la chiesa chiusa a causa dei lavori avevano pensato di fermarsi per un preghiera e per un piccolo fiore davanti alla statua.

Ovviamente mi sono scusato facendo presente al contempo che io continuo a essere devoto del “Papa dei giovani” nonostante…

Nonostante cosa?

Purtroppo nei confronti di Papa Giovanni Paolo II e del Suo Magistero si sono levate ultimamente voci critiche che fanno da spia di una certa disaffezione.

Niente di speciale ma fa davvero soffrire ascoltare sacerdoti che criticano apertamente un personaggio che il popolo di Dio ha voluto “Santo, subito”!

Non cediamo alle lusinghe di coloro che vorrebbero distruggere la Sua figura e il Suo insegnamento. Per noi è e sarà un Santo! E ci perdoni se talvolta ci dimentichiamo di onorarlo come sarebbe doveroso fare.

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