Ogni Venerdì, dalle 21.00 alle 21.30, davanti alla piccola grotta di Lourdes presente nel parco delle Canossiane, recitiamo insieme il Rosario.
L’intenzione è sempre la stessa, di anno in anno, e cioè per la maturazione umana e cristiana dei nostri adolescenti e dei nostri giovani, maschi e femmine.
Non dobbiamo stancarci di pregare e di pregare in particolare la Madonna. Le testimonianze dei nostri predecessori, sacerdoti-suore-catechisti – genitori, ci dicono che là dove c’è stata una preghiera corale per la Madonna sono sorte belle vocazioni al sacerdozio, alla vita consacrata, al matrimonio ecc.
E anche quando non ci sono state vocazioni specifiche c’è però stato un fiorire di iniziative pastorali che hanno determinato un risveglio di vita cristiana, compresa e vissuta.
Charles Peguy, il grande scrittore francese del secolo scorso, alle prese con la famiglia – moglie e figli – che non credevano e non praticavano, vicino ormai all’esaurimento nervoso visto che tutte le sue iniziative naufragavano miseramente, si decise a mettersi in strada come un semplice pellegrino fino alla cattedrale di Chartres dove, in ginocchio davanti all’effigie della Madonna, Le affidò figli e moglie.
Non ebbe la grazia di assistere alla loro conversione perché morì prima. Ma sia la moglie che i figli recuperarono la fede e la pratica divenendo anche loro testimoni del Vangelo.
Ecco, io mi sento un po’ come lui, in questo momento.
Giovani e giovanissimi, pur essendo ragazzi/e bravi/e, latitano in modo impressionante (almeno rispetto al periodo pre-pandemico). Confesso di sentirmi incapace di individuare una soluzione al grave problema. E comincio a pensare che tutto questo dipenda dalla mia incapacità.
Non mi resta che affidarli alla Madonna. Spero di non essere lasciato solo in questa mia scelta.