La lezione di catechismo al mare è andata bene anche se un bimbo era assente per motivi di famiglia. Terminata la lezione ne ho approfittato per un rapido bagno e per una mezz’ora di riposo sotto l’ombrellone.
Il sole scottava e quindi ho rinunciato alla passeggiata. Tante altre persone – ho notato – hanno avuto la mia stessa idea: un bagnetto e via, sotto l’ombrellone oppure direttamente a casa, senza passeggiata.
Camminare sulla spiaggia è assai gradevole ma da una certa ora in poi è quasi impossibile: la battigia infatti si riempie di bagnanti per cui diventerebbe un percorso a ostacoli (viventi) buono per i giochi olimpici ma non per una tranquilla passeggiata.
È giocoforza dunque spostarsi in acqua col pericolo di incappare in una tràcina (dalla puntura dolorosissima…!) oppure sulla spiaggia rovente ustionandosi le piante dei piedi.
Per chi sceglie la prima soluzione è importante munirsi di ciabatte da mare che adesso vanno anche di moda insieme con i costumi tipo filo interdentale
Per chi opta per la seconda è d’obbligo correre il più velocemente possibile da un’oasi di ombra all’altra oppure individuare una persona di forte corporatura ed essere portati in braccio.
Se per gli umani questo è impossibile è invece possibilissimo e pure assai gradito per gli animali.
Il piccolo Henry, ad esempio, un cagnetto simile al mio, dopo strazianti guaiti di dolore e rabbiosi latrati di furore si è rintanato sotto una sdraia e non ne uscito fino a quando non è stato amorevolmente raccolto e portato in braccio dal padrone.