Mi era piaciuto il suggerimento di chiamarla Gioia – mi riferisco alla gatta di cui scrivevo ieri – e così avevo cominciato a chiamarla con quel nome tanto simpatico. Ma la micia non spuntava da nessuna parte …
Allora sono tornato al vecchio nome: “Miao” e la gatta è spuntata subito fuori dal suo nascondiglio preferito. Ho cercato di spiegarle, prendendola per la collottola, che il suo nome è “Gioia” ma in risposta mi ha “soffiato” in faccia, molto nervosa.
A quel punto ho rinunciato… Evidentemente la gatta è convinta di chiamarsi “Miao” e quindi è inutile forzarla ad accettare il nuovo nome.
Anche i gatti, si sa, hanno la loro personalità e non mollano facilmente al riguardo. Però il nome prescelto era carino. Peccato!
In risposta alla mia breve nota di ieri ho ricevuto dei commenti interessanti. Alcuni anche curiosi, come quello della signora che compatisce la mia povera gatta “sedotta e abbandonata”. Altri hanno confermato quanto avevo già osservato e cioè che i gatti sono molto indipendenti e seguono il loro istinto anche per quanto riguarda le amicizie e i rapporti con i familiari.
Riconoscono da lontano il rumore dell’auto della padroncina e si fanno trovare pronti sul muretto di casa mentre ignorano sistematicamente le voci degli altri familiari anzi li sfuggono!
Si mettono a pancia all’aria a ricevere le coccole del nonno e soffiano feroci alla nipotina – tenerissima – che tira loro la coda per gioco.
Sfrecciano velocissimi, in autonomia, a caccia di topolini e dormono, sornioni, quando invece ci sarebbe bisogno del loro intervento.
Si dirà… Sono gatti e quindi sono imprevedibili. Però niente è più bello di un gatto che, in braccio, fa le fusa mordicchiandoti di tanto in tanto i polpastrelli!