Anche questa mattina, parlando con persone care che frequentano la chiesa e leggono il messaggio quotidiano sul blog chiesa del Forte sono stato sollecitato a scrivere qualcosa di curioso in modo da strappare un sorriso ai lettori.
Lo farei volentieri. Riconosco anche d’avere un certo “mestiere” avendo pubblicato, nel passato e nel presente, molti articoli umoristici.
Però…
È sì, c’è un però, perché io sono un prete e il prete deve essere sempre all’altezza del suo ruolo evitando battute che possono suonare ironiche sì ma anche offensive soprattutto a chi non è toscano e compromettere di conseguenza i rapporti degli interlocutori col Signore.
Anni indietro, anzi molti anni indietro, rilevando la tradizione di don Sabucco che pubblicava ogni anno un santino e una poesia nell’occasione della festa patronale di sant’Ermete, iniziai anch’io a pubblicare.
Non essendo molto pratico della cosa mi appoggiai ad alcuni collaboratori che mi suggerirono di modificare la dimensione del santino lasciando tutto il resto come prima.
Se non che venni ripreso da un villeggiante al quale evidentemente la cosa non andava bene. Al suo dire era tutto sbagliato: il disegno, la poesia e soprattutto l’impostazione grafica del santino.
Non ebbi il coraggio di replicare perché è risaputo che fra i nostri ospiti ci sono molte persone di spessore e quindi pensai di trovarmi di fronte a un famoso critico d’arte.
Mi feci piccino piccino mentre lui continuava a pontificare…
Poi mi feci coraggio e gli chiesi per quale agenzia culturale lavorasse. Quando mi disse che aveva un “opificio per la selezione genetica e la commercializzazione delle razze suine” non mi trattenni e mi scappò una frase innocente… :
” Ah, ho capito, vende ‘ maiali ! ” (nella calata pisana la lettera ” i ” davanti alla consonante scompare sostituita da una “mutina” aspirata).
Ovviamente ci rimase malissimo quasi l’avessi offeso.
Io pure perché non l’ho più visto in chiesa.
Ecco perché, in fatto di ironia, mi sono fatto più prudente sia nel parlare che nello scrivere.