È stato proprio un bel pellegrinaggio. Da tutti i punti di vista. Nella nota vi accenno soltanto all’aspetto spirituale visto che il resto non ha troppa importanza… a pate il dettaglio delle melanzane fritte che non siamo riusciti a gustare perché siamo ormai fuori stagione.
L’aspetto spirituale, duque. Abituati come eravamo ad andare a San Giovanni Rortondo in primavera, lì per lì siamo rimasti sorpresi nel vedere tutta quella gente… Negli altri pellegrinaggi eravamo, salvo eccezioni, gli unici clienti dell’albergo: stavolta l’albergo era al completo e quindi già il vedere tutta quella gente ci ha fatto molto piacere: vuol dire che Padre Pio continua a essere nel cuore di tante persone e questo è davvero un gran bene.
Poi tutti i giorni abbiamo avuto delle bellissime soprese. Il primo giorno abbiamo conosciuto un giovanotto che, a breve, entrerà in convento; alla sera poi abbiamo partecipato al “transito” di San Francesco, una cerimonia davvero molto struggente… con – sorpresa – gli stessi canti che esegue il nostro coro parrocchiale!
Il secondo giorno siamo saliti al santuario di San Michele e abbiamo avuto di nuovo la possibilità di pregare all’altare grande proprio davanti alla statua dell’Angelo. Nel pomeriggio abbiamo recitato il Rosario sugli scalini dell’altare all’aperto e abbiamo partecipato alla Messa solenne di San Francesco. E la sera poi la processione di San Francesco in paese: anche questa una novità in assoluto.
Il terzo giorno ci siamo fermati a Loreto e anche qui è stato un momento molto coinvolgente. Entrati nella piccola casa di Maria ci siamo fermati in silenzio a raccomandare alla Madonna i nostri cari giovani consapevoli che la preghiera tocca il cuore di Maria e ci sarà di grande aiuto.
Concludo ringraziando i miei aiutanti… rimasti a casa. Senza la loro “copertura” non avrei potuto assentarmi nemmeno un giorno. Grazie.