Ero già stato a Loppiano trenta anni or sono ma da allora è cambiato tutto. Al posto del modesto complesso edilizio di allora è sorto oggi un centro polifunzionale sparso su tutta la collina con enormi padiglioni per gli incontri e spazi per la preghiera e il dialogo. Ovunque continua ad aleggiare la presenza di Chiara Lubich e a spargersi il suo profumo di santità. Di tutto questo sia data lode a Dio.
Nell’incontro di questa mattina, riservato ai membri dei consigli presbiterali della Regione Toscana, era in programma un approfondimento su questo tempo di post-pandemia e quindi di ripresa con un accenno alla tematica oggi in essere cioè il percorso sinodale giunto alla seconda fase.
Il relatore era Mons. Erio Castellucci che ha tratteggiato l’argomento con semplicità e cuore spiegando che, forti dell’aiuto dello Spirito santo, dobbiamo guardare con speranza al futuro della Chiesa nonostante tutto
Ci deve essere di sprone la disponibilità di tanti, uomini e donne, disposti a testimoniare la fede e a condividere l’impegno missionario con noi sacerdoti. Ed è proprio questo che noi speriamo e chiediamo al Signore.
Non mi sono trattenuto per la celebrazione eucaristica e per il pranzo in comune perché essendo oggi l’anniversario della morte di mio fratello Gino volevo essere presto a casa per prepararmi alla Messa di suffragio.
Mi preparo ogni giorno per la Messa ma in modo speciale quando ricorre l’anniversario dei miei cari come è giusto che sia. Immagino che anche voi, nell’anniversario di morte dei vostri familiari facciate altrettanto.
Vi chiedo quindi, concludendo questa breve nota, una preghiera speciale per lui che è stato un uomo esemplare da tanti punti di vista. A me preme sottolinare soprattutto la sua fede che lo ha sostenuto fin dalla giovinezza grazie all’esempio di mia madre e all’educazione ricevuta dal parroco di allora, il carissimo don Lido Puccini, che ha educato tanti giovani all’amore per Gesù. Cosa, quest’ultima, che a me purtroppo riesce pochissimo.